lunedì 25 marzo 2019
Dopo quello di via Salaria, fiamme anche all'impianto di trattamento superstite. L'Ama: non è distrutto, ripartirà. Sindacati: soluzioni subito o è caos. La sindaca Raggi: vieteremo plastiche monouso
I Vigili del Fuoco all'impianto Tmb di Rocca Cencia

I Vigili del Fuoco all'impianto Tmb di Rocca Cencia

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È stato spento in mattinata l'incendio divampato ieri sera nel Tmb di Rocca Cencia, periferia Est di Roma. I vigili del fuoco sono rimasti all'interno ancora qualche ora per effettuare verifiche tecniche e strutturali. Il rogo di rifiuti avrebbe interessato una parte circoscritta di un capannone di circa 2000 metri quadrati, messa sotto sequestro. La polizia scientifica cerca elementi per chiarire le cause. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine in cui si ipotizza, al momento, il reato di incendio colposo, senza escludere comunque anche la pista del sabotaggio. In nottata il pm Carlo Villani si è recato nell'impianto per effettuare un primo sopralluogo. Alle 18 vertice in Campidoglio sulle criticità di smaltimento e le problematiche degli impianti Tmb. All'incontro, convocato dalla sindaca di Roma Virginia Raggi, prenderanno parte, oltre al Comune, rappresentanti del Ministero dell'Ambiente, della Regione Lazio e dell'Ama. «La cabina di regia - fa sapere il Comune - si occuperà di ricercare le possibili soluzioni per la gestione dei flussi dei rifiuti dopo che l'impianto di Rocca Cencia è stato messo ko dall'incendio».

La Procura di Roma dunque sta valutando anche la pista del sabotaggio. I magistrati disporranno una consulenza tecnica per chiarire le cause del rogo. In attesa dell'informativa dai vigili del fuoco, intervenuti per spegnare le fiamme, la procura ha affidato le indagini alla squadra mobile e agli agenti del commissariato Casilino, che presto saranno affiancati dai carabinieri specializzati del Noe. Sul caso interviene il ministro dell'Ambiente Sergio Costa: «Fa specie che prima prende fuoco l'uno e poi l'altro, ma chi abita in queste terre sa cosa vuol dire quando non si vuol far funzionare il sistema. Da investigatore (ex ufficiale Carabinieri esperto in reati ambientali, ndr) dico che è un tema che va guardato con attenzione», ha aggiunto Costa. Sui rifiuti a Roma interviene anche il vicepremier Matteo Salvini: «In pieno centro mi sono trovato in compagnia di tre topazzi così. E ci sono gabbiani più aggressivi degli pterodattili. Qualcosa non funziona - dice - è evidente. Non do tutte le responsabilità a chi è qua da due o tre anni, sicuramente da italiano mi aspetto qualcosa di più. Da ministro ho il dovere di lavorare con chiunque sia in carica».

Il blocco dell'ultimo impianto superstite a Roma di trattamento meccanico biologico (la prima fase di lavorazione dell'indifferenziato, ndr) rischia di far precipitare nel caos la raccolta dei rifiuti che a Roma è da anni sull'orlo dell'emergenza. Nella notte tra il 10 e l'11 dicembre infatti l'altro Tmb romano, quello di via Salaria, andò distrutto in un incendio.

«Al momento l'impianto ha entrambe le linee ferme e non si conoscono i tempi della riattivazione anche solo parziale del Tmb. Per questo si attende una verifica delle autorità preposte», precisa Ama, l'azienda municipalizzata romana. La struttura di Rocca Cencia «non è stata compromessa dalle fiamme e quindi potrà rientrare in funzione appena le autorità competenti daranno il loro via libera».

Grande preoccupazione tra i sindacati: «Ora l'impianto è fermo - spiega il segretario di Funzione pubblica Cgil di Roma e Lazio Natale Di Cola - ma se tutte le verifiche dovessero portare ad un esito positivo l'impianto tornerebbe a funzionare integralmente entro 2 o 3 giorni. Intanto con Cisl e Fiadel, abbiamo scritto al vertice di Ama per avere un incontro urgente e studiare tutte le soluzioni per evitare già nell'immediato la crisi sulla raccolta. Una cosa è certa: se anche questo impianto dovesse smettere di funzionare Roma non potrebbe farcela». «Si determinerebbe il caos nella raccolta indifferenziata a Roma che già è in affanno. Servono provvedimenti immediati", gli fa eco Marino Masucci della Fit Cisl.

«Se questo è ennesimo attacco e non un incidente i responsabili sappiamo che non ci pieghiamo e non ci fermeremo», commenta la sindaca Virginia Raggi. E alla richiesta dei sindacati di «soluzioni urgenti» replica: «Stavamo lavorando sul divieto di utilizzo delle plastiche monouso a Roma. A questo punto acceleriamo perché dobbiamo iniziare a sottrarre rifiuti a questo sistema criminale. Sono certa che i cittadini capiranno e saranno con noi. Ovviamente daremo un congruo termine a tutti gli esercizi commerciali e fornitori per gestire giacenze e scorte». Tempi medio lunghi, dunque.

Duro il commento del Pd: «Preoccupazione per l'impatto sulla qualità dell'aria e la salute dei cittadini. E questo nuovo incendio mette a nudo tutta la responsabilità della Giunta Raggi, che in questi anni di governo della città non ha saputo proporre nessuna soluzione concreta alla fragilità del ciclo dei rifiuti della Capitale», dice Chiara Braga, capogruppo Pd in Commissione Ecomafie. «La Commissione ecomafie nella scorsa Legislatura - sostiene il Pd - aveva già fotografato una situazione a costante rischio di emergenza. Ora questo nuovo incendio rischia di portare definitivamente al collasso la gestione dei rifiuti in città». La deputata dem chiede «se e quali misure sono state adottate per aumentare i controlli e la sicurezza dei Tmb e ridurre il rischio di incendi. Dalla Sindaca abbiamo sentito anche in queste ore parole confuse. Sotto gli occhi di tutti è l'incapacità della sua Amministrazione, travolta da inchieste e arresti, di dare ai cittadini di Roma le risposte che meritano».



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