sabato 1 giugno 2019
La molecola ribociclib associata alla terapia endocrina può prolungare la sopravvivenza del 70% delle donne con tumore alla mammella. Nella sperimentazione Usa, decisivo l'apporto dell'Italia
Cancro al seno, scoperto il farmaco della speranza
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Nuove speranze per le donne colpite da tumore del seno. Non è ancora una vittoria definitiva ma la ricerca scientifica ha fatto un altro significativo passo in avanti: lo studio di fase III Monaleesa-7, al quale hanno collaborato anche istituti di ricerca italiani, ha dimostrato che è possibile prolungare la sopravvivenza delle pazienti con tumore alla mammella avanzato o metastatico fino al 70% in più (rispetto all'attuale 46%). Il farmaco "miracoloso" è ricavato dalla molecola ribociclib in associazione alla terapia endocrina come trattamento iniziale in donne in pre e peri-menopausa. I risultati della sperimentazione sono stati anticipati ieri al congresso dell'Asco (American Society of Clinical Oncology), in svolgimento a Chicago. Sullo studio è uscito anche un dettagliato articolo sul "New England Journal of Medicine".

"In Italia vivono più di 37mila donne con diagnosi di tumore della mammella metastatico - spiega Lucia Del Mastro, responsabile della Breast Unit dell'Irccs Ospedale Policlinico San Martino di Genova - e di queste, 3.700 hanno un'età compresa fra i 40 e i 49 anni, donne giovani nel pieno della loro vita familiare e professionale, come madri, mogli e lavoratrici. In questi casi la malattia ha un impatto profondo sull'intera famiglia". L'Italia ha giocato un ruolo da protagonista nella ricerca clinica con circa 1000 pazienti incluse nel protocollo. "L'obiettivo del trattamento del carcinoma mammario metastatico è la cronicizzazione, un traguardo sempre più vicino grazie ai passi in avanti della ricerca" commenta Michelino De Laurentiis, direttore del Dipartimento di senologia e toraco-polmonare dell'Istituto Tumori Irccs Fondazione "G. Pascale" di Napoli.

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