martedì 5 novembre 2013
​Il ministro ha riferito in Parlamento sul caso della telefonata su Giulia Ligresti. «Mai concepita pressione o ingerenza». La conclusione: «Non esiterò a fare un passo indietro se avvertirò che si è incrinata la fiducia in me». In mattinata, il Guardasigilli aveva incassato il sostegno di Angelino Alfano a nome del Pdl.
IL COMMENTO Costituzione offesa di Marco Olivetti (2/11/2013)
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"Sono stata e sono amica di Antonino Ligresti": ma "in nessun modo la mia carriera è stata influenzata da rapporti personali" con questi o con altri. Lo ha detto il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri nel corso del suo intervento al Senato. Il ministro ha poi spiegato che il medico del carcere di Vercelli il 12 agosto aveva segnalato la gravità del caso di Giulia Ligresti e il 14 lo segnalò anche alla procura. "Le mie segnalazioni, invece, sono del 19, cinque giorni dopo".
"Mai ho sollecitato la scarcerazione della signora Giulia Ligresti né ho indotto altri ad assumere iniziative in tal senso", ha sottolineato il ministro. "La scarcerazione non è avvenuta in seguito a una mia pressione o ingerenza, mai stata e mai concepita, ma per indipendente decisione della magistratura torinese, che più volte ha chiarito in modo limpido che è stata frutto di una autonoma valutazione scevra da influenze e condizionamenti"."È difficile essere vicino a tutti come si vorrebbe". Lo ha detto il ministro della Giustizia nel suo intervento al Senato, sottolineando che in ogni caso le segnalazioni possono arrivare in "qualunque modo", sia dal carcere sia dall'esterno, dal Dap o da familiari, associazioni e singoli parlamentari. "Spesso di queste segnalazioni - ha aggiunto - mi faccio carico personalmente in un colloquio quotidiano con l'amministrazione penitenziaria".Nella vicenda Ligresti, "mio figlio è stato indebitamente" coinvolto, ha aggiunto il ministro, ricordando che il figlio è entrato in Fonsai nel maggio 2011 "ed in quel periodo avevo cessato dalle funzioni di commissario straordinario di Bologna ed ero una tranquilla signora che mai avrebbe pensato di diventare ministro".Poi il ministro ha affrontato la questione delle sue dimissioni: "Non esiterò a fare un passo indietrose dal confronto di oggi dovessi avvertire che è venuta meno o si è incrinata la stima istituzionale su cui ritengo che debbano poggiare le basi di ogni mandato ministeriale". La giornata. Prima dell'intervento in Parlamento, la Cancellieri si era detta "serena e piena di fiducia". In mattinata ha incassato il sostegno di Angelino Alfano che, a nome del Pdl, l'ha invitata a restare al proprio posto e a continuare "a fare il ministro della Giustizia, come sta facendo", garantendole "la nostra massima fiducia". Per il ministro della Difesa, Mario Mauro, Cancellieri "è persona onesta e trasparente e credo non debba vergognarsi di ciò che ha fatto". Nessuna ricaduta sul governo, quindi. Il ministro Mauro, anzi, si dice certo che l'esecutivo "uscirà rafforzato" dall'intervento in Aula della titolare della Giustizia.Le critiche al ministro Cancellieri tuttavia non sono poche e arrivano soprattutto da Cinque Stelle e Lega, con i primi che hanno depositato una mozione di sfiducia individuale alla Camera. Il ministro, si legge nel documento, "ha abusato della sua funzione e della sua qualità e per questo deve lasciare il dicastero di via Arenula". Parole chiare sono arrivate, intanto, dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria: nessun favoritismo per Jonella Ligresti. Il Dap smentisce quindi "in modo categorico che ci siano stati favoritismi nel soggiorno in carcere e, tanto meno, nel trasferimento della signora Jonella Ligresti, che è stato disposto seguendo le normali procedure e dietro autorizzazione dell'autorità giudiziaria". Jonella Ligresti, ricorda il Dap, "dopo aver trascorso i primi giorni di detenzione presso strutture penitenziarie sarde, è stata trasferita al carcere di Torino" dove ha presentato, il 10 agosto scorso, "una prima istanza di trasferimento negli istituti milanesi", perchè madre di "figli minori".
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