sabato 27 novembre 2010
Dal ddl sul lavoro alle deroghe ai contratti, dall'Università alla necessità di un nuovo fisco che alleggerisca e ossigeni i redditi da lavoro. Alla sua prima manifestazione da segretario generale, la neoleader della Cgil, Susanna Camusso, interpella Palazzo Chigi.
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Debutta in piazza S. Giovanni a Roma, Susanna Camusso, neoleader della Cgil alla sua prima manifestazione da segretario generale. È lungo l'elenco che srotola dal palco all'indirizzo di palazzo Chigi: da una riforma dell'Università "che va ritirata", alla scuola che "deve tornare ad essere pubblica, nazionale e laica", da un ddl sul lavoro "crudele e ingiusto", alle deroghe ai contratti "un danno anche per le imprese", da un piano per il Sud "pieno per ora solo di buone intenzioni", alla necessità di un nuovo fisco che alleggerisca e ossigeni i redditi da lavoro. È per questo che la Cgil guarda nuovamente all'eventualità di un nuovo sciopero: "il governo ha tanto parlato ma in questi due anni non ha fatto nulla per lavoro, occupazione e futuro", dice dal palco incalzando: "per il Paese abbiamo scioperato e continueremo a scioperare".Perché, come spiegava prima del comizio finale, "dopo questa manifestazione il governo dovrà dare le risposte che gli abbiamo chiesto e soprattutto cominciare ad avere delle politiche di contrasto alla crisi che finora non ha avuto". E sarà proprio su questa base che poggerà la scelta del sindacato di Corso Italia di optare per nuove mobilitazioni, per un nuovo sciopero: generale, come torna a chiedere ancora oggi l'area di minoranza del sindacato e la Fiom, o meno.
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