venerdì 24 luglio 2015
Gara di solidarietà tra i migranti del Salento e la comunità musulmana per aiutare la moglie del sudanese.
Morire per due euro l'ora | La vergogna dei braccianti
Fatica straniera e invisibile di F. Riccardi
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Una colletta per far tornare a casa il corpo del bracciante sudanese morto mentre lavorava nei campi. Ad effettuarla i migranti che vivono nella ex falegnameria di Nardò (Lecce) e da alcune comunità musulmane del Salento. I soldi serviranno alla vedova di Mohamed (il sudanese di 47 anni morto lunedì mentre raccoglieva pomodori per una paga da fame) di riportare il suo corpo a Caltanissetta, dove la coppia viveva insieme ai due figli. Oggi sarà infatti effettuata l'autopsia sul cadavere e poi la salma sarà restituita alla famiglia. La donna - che è stata ospitata in un'abitazione messa a disposizione dall'amministrazione comunale di Nardò - si tratterrà in Salento fino a domenica e domani parteciperà alla manifestazione organizzata dalla Caritas, insieme alla Cgil e diverse associazioni, in ricordo di Mohamed e per accendere un faro sulla situazione dei braccianti impiegati nella raccolta di angurie e pomodori nell'hinterland neretino. Il presidio "Per dare voce a chi non ne ha", si svolgerà alle 20 in piazza Salandra a Nardò.
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