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In 26 anni di attività il CIR ha assistito oltre 120mila persone, ha contribuito a riabilitare circa 4mila vittime di tortura e si è battuto per il riconoscimento dei loro diritti. Numeri che sono aumentati negli ultimi anni.
“Ogni giorno migliaia di persone continuano a fuggire da guerre e violenze: troppi perdono la vita in mare, tra di loro molti bambini. Le continue immagini dei loro viaggi, naufragi e arrivi sono la testimonianza di un dramma che ci riguarda tutti. Costruire muri non può essere la soluzione, ma neanche aprire solamente le porte. Crediamo nei ponti, nelle porte e nella protezione. Ponti per non morire in mare, porte per favorire l’incontro. Ma dietro quelle porte devono esserci opportunità e soluzioni possibili, percorsi di integrazione reali e sicuri: apprendimento della lingua e della cultura, formazione, lavoro, riabilitazione delle vittime di tortura, riunificazione di famiglie separate, accoglienza per i bambini non accompagnati. Facilitando l’integrazione possiamo garantire protezione e una serena convivenza” ha spiegato Roberto Zaccaria, presidente del CIR.
“È per noi molto importante che il mondo della cultura e dello sport siano al nostro fianco, perché attraverso l’aiuto al Consiglio italiano per i rifugiati si può dare speranza e un futuro ai rifugiati. Perché al posto di porte chiuse trovino protezione e percorsi d’integrazione concreti. Sostenendo il Consiglio Italiano per i rifugiati si possono aiutare uomini, donne e bambini a cui la guerra e la violenza hanno portato via tutto” ha aggiunto Fiorella Rathaus direttrice del Consiglio Italiano per i Rifugiati.
Per sostenere l’impegno del CIR al fianco di richiedenti asilo, rifugiati e vittime di tortura, dal 21 marzo al 9 aprile è possibile donare 2 euro con SMS oppure 2 o 5 euro telefonando da rete fissa al numero 45503.
In 26 anni di attività il CIR ha assistito oltre 120mila
persone, ha contribuito a riabilitare circa 4mila vittime di tortura e
si è battuto per il riconoscimento dei loro diritti.
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