giovedì 22 maggio 2014
Considerato uno dei quattro capi dei Casalesi  da qualche giorno ha cominciato a ricostruire ai magistrati la gestione delle attività criminali.
Le terre di Don Diana è primavera di Toni Mira
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Il boss del clan di camorra dei Casalesi Antonio Iovine, conosciuto come 'o ninno, ha deciso di collaborare con la Procura della Repubblica di Napoli. Iovine - riferiscono alcuni quotidiani - da qualche giorno ha cominciato a ricostruire ai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli il complesso delle attività e dei rapporti di uno dei più potenti clan di camorra, dalla gestione delle attività criminali, alle guerre fra clan ai rapporti con esponenti politici.Iovine, che ha 50 anni, è considerato uno dei quattro capi del clan dei Casalesi, insieme a Francesco Bidognetti, Francesco Schiavone (conosciuto come Sandokan) e Michele Zagaria. Condannato all'ergastolo in via definitiva al termine del processo Spartacus, il più importante contro i Casalesi, Iovine è stato arrestato dalla Polizia, dopo 15 anni di latitanza, nell'autunno del 2010 in un covo in una casa di Casal di Principe e per quattro anni è stato detenuto in regime di carcere duro.Lunedì scorso, nel processo per le intimidazioni (nel marzo 2008) nei riguardi dello scrittore Roberto Saviano e della giornalista Rosaria Capacchione, ora deputata del Pd, il pmdella Dda di Napoli Antonello Ardituro ha chiesto la condanna di Francesco Bidognetti e degli avvocati Michele Santonastaso e Carmine D'Aniello (un anno e sei mesi di reclusione ciascuno) e l'assoluzione di Antonio Iovine, "non perché non sia certo della sua colpevolezza - ha spiegato il pm - ma perchè non c'è la possibilità di dimostrarlo".
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