Lunedì prossimo nell’aula della Camera inizia la discussione generale della proposta di legge sul fine vita. Secondo il calendario di Montecitorio la proposta dovrebbe essere approvata entro venerdì 11. Oggi la commissione Affari sociali discuterà dei pareri espressi sull’articolato e conferirà il mandato al relatore, Domenico Di Virgilio (Pdl). Il testo in esame è quello approvato al Senato il 26 marzo del 2009, che nel corso del dibattito in commissione ha subìto alcune modifiche arrivando al via libera il 12 maggio del 2010. Sono intercorsi nove mesi prima che tutte le commissioni competenti esprimessero il loro parere. Da ultimo sono state Affari costituzionali e Giustizia. La prima commissione ha chiesto di togliere carattere vincolante al parere del collegio di specialisti chiamato ad esprimersi in caso di controversia tra il medico curante ed il fiduciario nominato dal paziente nel momento di redigere le dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat). Una indicazione già data da Di Virgilio a titolo personale. Viceversa la commissione Giustizia, pur esprimendo parere positivo sull’articolato, ha domandato alla Affari sociali di valutare «l’opportunità di precisare che la revoca del consenso informato al trattamento sanitario debba essere annotato nella cartella clinica» e di «prescrivere la vincolatività della volontà espressa nella Dat, nei limiti previsti dal provvedimento». È «impossibile», ha comunque replicato il relatore, rendere vincolanti le Dat perché il medico «non può non proporre soluzioni che magari al momento di redigere il proprio testamento biologico non erano a disposizione della medicina».L’approvazione «a larga maggioranza » della legge, sottolinea intanto Emanuela Baio dell’Api, «è un tassello fondamentale a garanzia di una buona applicazione di una legge a favore della vita anche se nel suo momento terminale». (
P.L.F.)