martedì 1 marzo 2011
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Lunedì prossimo nell’aula della Ca­mera inizia la discussione generale della proposta di legge sul fine vita. Secondo il calendario di Montecitorio la proposta dovrebbe essere approvata entro venerdì 11. Oggi la commissione Affari sociali discuterà dei pareri espressi sull’artico­lato e conferirà il mandato al relatore, Domenico Di Virgilio (Pdl). Il testo in e­same è quello approvato al Senato il 26 marzo del 2009, che nel corso del di­battito in commissione ha subìto alcune modifiche arrivando al via libera il 12 mag­gio del 2010. Sono intercorsi nove mesi pri­ma che tutte le commissioni competenti esprimessero il loro parere. Da ultimo so­no state Affari costituzionali e Giustizia. La prima commissione ha chiesto di togliere carattere vincolante al parere del collegio di specialisti chiamato ad esprimersi in ca­so di controversia tra il medico curante ed il fiduciario nominato dal paziente nel mo­mento di redigere le dichiarazioni antici­pate di trattamento (Dat). Una indicazio­ne già data da Di Virgilio a titolo persona­le. Viceversa la commissione Giustizia, pur esprimendo parere positivo sull’articola­to, ha domandato alla Affari sociali di va­lutare «l’opportunità di precisare che la revoca del consenso informato al trattamento sanitario debba essere annotato nella cartella clinica» e di «prescrivere la vincolati­vità della volontà espressa nella Dat, nei limiti previ­sti dal provvedimento». È «impossibile», ha comun­que replicato il relatore, rendere vincolan­ti le Dat perché il medico «non può non proporre soluzioni che magari al momen­to di redigere il proprio testamento biolo­gico non erano a disposizione della medi­cina».L’approvazione «a larga maggioran­za » della legge, sottolinea intanto Ema­nuela Baio dell’Api, «è un tassello fonda­mentale a garanzia di una buona applica­zione di una legge a favore della vita anche se nel suo momento terminale». (P.L.F.)
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