venerdì 4 novembre 2016
Testa (Enea): un super bonus per chi unisce "eco" e adeguamento sismico
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Efficientamento energetico e messa in sicurezza devono andare a braccetto per le scuole, ma anche per le case. «Perché fatti insieme i due interventi consentono non solo di spendere meno, ma di fare in modo che l’efficienza energetica sovvenzioni l’adeguamento antisismico». Ne è convinto il presidente dell’Enea Federico Testa, per cui in Italia è fondamentale «uscire dalla logica che si fanno le cose solo se i soldi arrivano tutti dallo Stato». Anche perché in questo modo «ci vorrebbero cento anni».

Come cento anni?
I conti sono semplici. Lo scorso anno sono stati eseguiti interventi antisismici in 400 scuole italiane, visto che nel no- stro Paese ci sono 44mila edifici scolastici, questo vuol dire che noi mettiamo in sicurezza tutto in cento anni. E non è possibile, per questo insisto che occorre cambiare mentalità, smetterla di pensare che sull’efficientamento energetico e l’antisismica se qualcuno ci regala i soldi gli interventi si fanno.

Come si dovrebbe pensare, allora?
La nuova mentalità invece dovrebbe essere: siccome l’efficienza energetica produce risparmi, questi risparmi contribuirebbero a pagare la messa in sicurezza delle scuole. I nostri tecnici hanno calcolato che fatto 100 il costo dei due interventi eseguiti separatamente, se fatti in contemporanea non si pagheranno 200, bensì 130. Dobbiamo capire che l’efficienza energetica si paga da sola nel tempo e magari pensare a un incentivo dello Stato, ma non allo Stato che finanzia tutto.

Cosa si potrebbe fare?
Bisogna smetterla di ragionare per compartimenti stagni, a tutti i livelli. La questione di fondo è rendere conveniente per il pubblico e il privato fare questi interventi insieme; ad esempio al singolo cittadino invece di dare un ecobonus al 65% si da una percentuale più alta – tipo il 75% – così si invoglia questa persona a fare un investimento. Alla fine si ritrova una casa efficiente e dunque spende meno, ma anche sicura. Come Enea lo abbiamo proposto da tempo, perché se i cittadini stanno ad aspettare che giungano i soldi dello Stato corriamo il rischio che arriviamo troppo tardi. Questo vale anche per il pubblico; bisogna trovare meccanismi diversi per pubblico e privato, magari si potrebbe ragionare su incentivi che non solo solo detraibili ma anche cedibili.

Cedibili a chi?
L’ecobonus è garantito dallo Stato, quindi il ritorno è certo. Per questo diventa utile cederlo: per esempio a chi eroga i finanziamenti, come le banche o le società che offrono servizi di efficienza energetica per ottimizzare gli interventi. Stesso discorso vale per l’adeguamento sismico.

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