venerdì 27 dicembre 2019
Le sorelle del monastero di Santa Veronica Giuliani hanno aperto il portone ai fotografi. Un'idea dell'associazione Le rose di Gerico, che si dedica all'accoglienza dei pellegrini
Un'immagine (particolare) sul calendario del monastero di Santa Veronica Giuliani (foto Silvio Ficarra)

Un'immagine (particolare) sul calendario del monastero di Santa Veronica Giuliani (foto Silvio Ficarra)

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Ci sono calendari da guardare e calendari da usare per segnare gli appuntamenti. Ma ce ne sono anche per meditare. Come quello delle suore di clausura del monastero di Santa Veronica Giuliani, a Città di Castello.

Il titolo del calendario è «Laus Deo», le due parole che la santa apponeva spesso alla conclusione delle sue lettere e delle pagine del suo diario. Non solo immagini, date e santi, ma anche frasi da leggere e meditare, giorno dopo giorno. Uno squarcio di luce per accompagnarci lungo tutto l'anno.

L'idea, promossa dall'associazione Le Rose di Gerico, come spiega la presidente Angelica Lombardo, «è nata dal desiderio di portare nelle case e nei luoghi di lavoro la conoscenza della santa, degli spazi più intimi del monastero e dei momenti di vita comunitaria delle suore».

Le otto sorelle cappuccine, compresa la badessa madre Giovanna, hanno aperto le porte della clausura ai fotografi Enrico Milanesi, Giuseppe Marsoner e Silvio Ficarra che hanno potuto fermare in un'immagine alcuni istanti del loro quotidiano e fissarli poi sul calendario. Ora disponibile (ad offerta) presso il monastero o presso l’associazione Le Rose di Gerico.

L'associazione le Rose di Gerico (vedi la pagina Facebook) da quattro anni è impegnata nell'accoglienza dei pellegrini che giungono a Città di Castello per visitare i luoghi di santa Veronica.

A febbraio ci sarà la presentazione di "In cammino con santa Veronica Giuliani", un pellegrinaggio a piedi guidato, da organizzare da aprile a ottobre sulle orme della Santa dalla sua casa natale di Mercatello sul Metauro al monastero di Città di Castello. "Santa Veronica è idealmente il fiore che viene da San Francesco e quindi, come hanno pensato le suore alle quali dobbiamo il ringraziamento per il sostegno che ci hanno dato, il nostro cammino proseguirà verso le radici di questo legame, che sono ad Assisi", dice ancora Angelica Lombardo.



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