venerdì 4 agosto 2017
Ieri percepiti 63 gradi in Sardegna. In Lombardia e nelle Marche superata la soglia dei 240 microgrammi per metro cubo. Contadini costretti alla vendemmia anticipata
Caldo record, è allarme ozono. Bollino rosso in 26 città
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Lucifero non dà tregua alla gran parte dell'Italia e le temperature elevate si fanno sentire. Anzi, ieri ci sono state località dove il caldo percepito è arrivato a 63 gradi, come nel caso di Capo San Lorenzo in Sardegna, dove la colonnina segnava una temperatura reale di 41 gradi. Il dato, riferito alle ore 15 di ieri, è del servizio meteo dell'Aeronautica militare. Ma senza per forza arrivare a quei 63 gradi percepiti, comunque è stato caldo in Italia, confermando in pieno le previsioni che indicavano la giornata di giovedì come la più bollente, per l'appunto la più "luciferina". La lingua di fuoco arriva dal Sahara, è in atto una fase bollente come non mai sul Paese, con temperature eccezionali per estensione, durata e intensità. La media dei valori è stata intorno ai 37/40 gradi diffusi, sulle aree pianeggianti da Nord a Sud, e con punte frequenti di 41/42 gradi. E non è finita qui. Il caldo eccezionale continuerà infatti anche oggi e domani. Il ministero della Salute ha aggiornato il bollettino sulle ondate di calore estendendo le previsioni a domani e segnalando ancora "bollino rosso" per 26 città su 27, come ieri e oggi, tranne che per Genova, che continua a essere da "bollino giallo" (livello di pre-allerta). Situazione critica, quindi, annunciata per Ancona, Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Campobasso, Catania, Civitavecchia, Firenze, Frosinone, Latina, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Venezia, Verona e Viterbo. Qualche cosa si muove per domenica 6 al Nord.


Il Meteo.it comunica un lieve cedimento della pressione su alcuni settori settentrionali, specie alpini, prealpini e localmente sulle pianure del Nordest. Su queste aree transiterà un nucleo temporalesco con rovesci e temporali diffusi e anche forti soprattutto sul Trentino Alto Adige, su buona parte del Veneto e del Friuli Venezia Giulia. Nessuna novità sul resto del Nord e al Centro-Sud, con clima infuocato e temperature massime spesso sopra i 38/40 gradi. Un più apprezzabile cedimento termico al Nord è atteso da lunedì 7, con temperature un po' meno calde; poche variazioni sul resto della Penisola, ma almeno uno o due gradi giù in via generale. Stabilità prevalente ovunque e molto caldo al Centro-Sud fino a metà della prossima settimana, poi più mite su tutto il territorio dal 10/11 del mese, con possibile crollo termico anche di dieci gradi al Centro Sud. Tornando alle temperature percepite, alle spalle di Capo San Lorenzo ecco ancora Grazzanise, in provincia di Caserta, con i 52 gradi. E come ieri, a seguire c'è Ferrara con i suoi 51 gradi, tallonata da Marina di Ginosa (Taranto) e Guidonia (Roma) con 49 gradi.

Allarme siccità e rischio incendi
Caldo significa anche siccità, e significa pure rischio elevato di incendi. Tanto è vero che la Regione Veneto ha dichiarato lo stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi per i territori comunali a rischio delle province di Padova, Rovigo, Verona e Vicenza. Sono quindi vietate tutte le operazioni che possono creare pericolo o possibilità di incendio in aree boscate, cespugliate o arborate, e comunque entro la distanza di cento metri dagli stessi terreni. In Emilia Romagna si allarga l'area interessata dall'allerta rossa per temperature estreme e forte disagio bioclimatico: il numero dei Comuni interessati all'allerta è ora di 238 in totale. Si tratta nello specifico delle aree più densamente popolate della regione compresi i capoluoghi delle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena.

Ozono, superata la soglia in Lombardia e nelle Marche
Con le temperature torride degli ultimi giorni, è salito in Lombardia anche il livello dell'ozono che in molti casi ha superato la soglia di allerta e in alcuni (come in provincia di Varese, e in alcune zone delle province di Monza, Como, Lecco e Milano) anche la soglia di allarme, ovvero i 240 microgrammi per metro cubo. La soglia della concentrazione massima di ozono è stata superata anche a Montemonaco di Ascoli Piceno, nel cuore dei Monti Sibillini. Lo rende noto la Regione Marche in una nota: «L'Arpam ha comunicato che nella stazione di monitoraggio della qualità dell'aria di Ascoli Montemonaco il giorno 2 agosto è stata registrata, per l'ozono, la concentrazione oraria di 205 microgrammi al metro cubo, alle ore 16, un valore superiore alla soglia di 180 microgrammi al metro cubo che rende obbligatorio informare la popolazione».


Salgono i consumi elettrici
Picco massimo della domanda elettrica in Italia. A seguito del grande caldo degli ultimi giorni, i consumi di elettricità sono saliti sopra i 55mila Mw ora, un livello superiore alle previsioni, ma comunque molto lontano dal picco storico fatto segnare nel luglio 2015, di circa 60.500 Megawatt. È quanto emerge dai grafici sul sito del gestore della rete Terna.


Vendemmia anticipata e calo produttivo
Il caldo torrido ha costretto l'anticipo della vendemmia in Italia, che si
prevede con una produzione complessivamente in calo tra il 10 e il 15% rispetto ai 51,6 milioni di ettolitri dello scorso anno. È quanto stima la Coldiretti, in occasione dell'inizio della raccolta delle uve nel sottolineare che la vendemmia del 2017 per effetto del caldo e della siccità si classifica come la più precoce dell'ultimo decennio con un anticipo di circa dieci giorni rispetto allo scorso anno. A determinare il calo della produzione è stato - sottolinea la Coldiretti il bizzarro andamento climatico con un inverno asciutto e più mite, un precoce germogliamento della vite che ha favorito danni da gelate tardive ma anche siccità persistente e episodi localizzati di grandinate. Molto dipenderà dai mesi di agosto e settembre ma - continua la Coldiretti - le condizioni attuali fanno ben sperare per una annata di buona/ottima qualità, in particolare per i vigneti che hanno subito meno le carenze idriche o dove gli agricoltori sono riusciti ad intervenire con irrigazioni di soccorso. Lo stato fitosanitario - precisa la Coldiretti - si presenta complessivamente buono, il clima asciutto non ha favorito lo sviluppo di fitopatie e la gradazione zuccherina sarà in media più elevata.

Bollino rosso fino a domenica 6 agosto nelle stalle marchigiane, con il caldo che aumenterà lo stress per gli animali e porterà un ulteriore calo di produzione di latte e formaggi. A lanciare l'allarme è la Coldiretti regionale sulla base dei dati Ucea. Continua a diminuire anche la produzione di latte (-30%), mentre il caldo assedia anche gli ovili, dove il crollo è addirittura del 50%, con i pastori che sono stati costretti a smettere di mungere due mesi prima del normale. Un fenomeno, spiega Coldiretti, che si ripercuote anche sulla produzione di formaggio pecorino e che è principalmente legato alla mancanza di fieno fresco, con le temperature record che hanno "bruciato" fino al 50% dei foraggi per l'alimentazione degli animali. Gli allevatori hanno difficoltà anche a garantire l'acqua per dissetare gli animali: il terremoto infatti ha "spostato" le falde idriche, lasciando all'asciutto molte aziende.

E il caldo e la siccità stanno mettendo a dura prova la dieta mediterranea: sempre secondo la Coldiretti i prodotti base - dal grano per la pasta all'olio extravergine di oliva fino alle conserve di pomodoro - sono in calo produttivo. Per il raccolto di pomodoro per passate, polpe, concentrati e sughi da conserve è stimato un -12% rispetto allo scorso anno mentre per il grano duro da pasta si prevede una contrazione media attorno al 10% e la campagna di raccolta delle olive 2017/18 si prospetta una delle peggiori degli ultimi decenni anche se in leggero aumento rispetto allo scorso anno che è stata però pessima in termini quantitativi con 182mila tonnellate, in calo del 62% rispetto all'annata precedente.





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