lunedì 3 maggio 2010
Il ministro Roberto Calderoli prende le distanze dalle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia, che inizieranno mercoledì a Quarto, luogo di partenza di Garibaldi e dei Mille. Il ministro ha detto che lui e i suoi colleghi della Lega diserteranno la cerimonia, suscitando l'indignazione delle opposizioni, ma non quella del Pdl che, con Ignazio La Russa apprezza che la Lega "marchi la differenza".
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Il ministro Roberto Calderoli prende le distanze dalle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia, che inizieranno mercoledì a Quarto, luogo di partenza di Garibaldi e dei Mille. Il ministro ha detto che lui e i suoi colleghi della Lega diserteranno la cerimonia, suscitando l'indignazione delle opposizioni, ma non quella del Pdl che, con Ignazio La Russa apprezza che la Lega "marchi la differenza".A dare il via ai festeggiamenti sarà il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, deponendo una corona di alloro nel luogo di partenza della spedizione dei Mille, a Quarto; raggiungerà poi la portaerei Garibaldi, attraccata al porto di Genova, dove si svolgerà la cerimonia. Prima Napolitano incontrerà al Teatro Carlo Felice un gruppo di bambini impegnati in un progetto di integrazione degli studentistranieri.Intervenendo alla trasmissione "In mezz'ora", Calderoli ha acceso le polveri: "Io non so se ci saro" alle celebrazionì" ed anzi "sicuramente sarò al lavoro per realizzare il federalismo"; sì, perchè "il miglior modo per festeggiare l'Unità d'Italia è l'attuazione del federalismo". Le parole del ministro non sono state gradite dalle opposizioni: Il portavoce di Idv, Leoluca Orlando, ha ricordato a Calderoli di aver "formalmente giurato fedeltà alla Repubblica". E il capogruppo di Idv in Senato, Felice Belisario, minaccia: "Nessuna riforma con chi non rispetta l'unità d'Italia"."Le dichiarazioni di Calderoli sono sconcertanti, ma purtroppo non originali", ha osservato il responsabile Cultura del Pd Matteo Orfini. "Questo fatto increscioso - ha aggiunto - evidenzia con forza lo scarso interesse che questa maggioranza attribuisce alle celebrazioni dell'Unità d'Italia, come testimoniano le dimissioni di molti autorevoli membri del Comitato del centocinquantenario", come Ciampi e Conso. Il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa, indica l'implicazione politica: "Mentre il Pdl litiga su tutto, la Lega sembra avere idee chiare su molti temi, tra i quali l'unità della Nazione"; insomma, il dubbio riguarda il Federalismo fiscale: "Esso seguirà la linea oggi chiaramente espressa dal ministroCalderoli, sicuramente più secessionista che federalista".  Questo potrebbe creare tensioni anche nel Pdl, ma non oggi, a giudicare dal commento di Ignazio La Russa: "Sono lieto se la Lega voglia marcare una differenza, così la si smette di dire che siamo a rimorchio della Lega. Ognuno è libero di fare ciòche vuole purchè non manchi di rispetto alle celebrazioni".Bisognerà vedere martedì in Bicamerale se cambierà l'atteggiamento delle opposizioni nell'esame del primo decreto legislativo di attuazione del Federalismo Fiscale, quello sul cosiddetto federalismo demaniale. Il giorno successivo Calderoli sarà audito, e lì si capirà molto.
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