venerdì 4 giugno 2021
L'imbarcazione malridotta, con 35 minori egiziani e libici e due adulti, stava per affondare. Era stata abbandonata da una "nave madre" proveniente dall'Egitto. Le nuove strategie dei trafficanti
Calabria, la Guardia di Finanza salva la "barca dei minori"

Foto repertorio Ansa

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Salvata la “barca dei minorenni”. Nuovo misterioso sbarco di immigrati in Calabria. Che conferma la presenza di “navi madri” che trainano barchette scassate. Ma anche la ripresa di nuove rotte da tempo non battute, come quella dall’Egitto. E lo sfruttamento degli immigrati minorenni. C’è tutto questo, e forse anche di più, nel salvataggio la scorsa notte di 37 immigrati, 35 dei quali minori non accompagnati, che erano a bordo di una piccola barca da pesca. Raggiunti da una motovedetta della Guardia di Finanza a dieci miglia al largo della costa della Locride, sono stati trasbordati perché l’imbarcazione stava imbarcando molta acqua. Appena in tempo, perché poco dopo è affondata. Naufragio scampato. Tutte le persone a bordo sono state condotte all’interno del porto delle Grazie di Roccella Ionica dove sono giunti poco dopo mezzanotte. I sanitari hanno provveduto ad effettuare il tampone molecolare e poi sono stati trasferiti nel centro di soccorso e di prima accoglienza allestito da anni dal Comune, molto sensibile e accogliente nei confronti degli immigrati che sempre più spesso sbarcano nella cittadina jonica.

Come detto si tratta di 37 persone, tutti uomini: 35 minori la maggior parte egiziani, ben 29, ma anche 6 libici, mentre gli unici due maggiorenni sono eritrei. Una barca con quasi tutti minori non si era mai vista. Pattugliamenti sono stati avviati e sono in corso su tutta la zona di mare per individuare una eventuale nave madre. Si ritiene impossibile, infatti, che un’imbarcazione così piccola e in condizioni di forte precarietà possa aver fatto tutto il viaggio autonomamente. Molto più probabile che fosse al traino di una barca più grande e non è da escludere che le “barchette” fossero più di una. Sono arrivate sulla costa o sono affondate? Ma, soprattutto, da dove vengono? E’poco probabile che arrivino dalla Turchia, luogo di partenza di gran parte degli sbarchi in Calabria. Ricordiamo che solo negli ultimi cinque giorni sono arrivate 332 persone. Il 31 maggio un peschereccio in difficoltà con 232 immigrati trasferiti poi su due motovedette della Guardia costiera e fatti sbarcare a Roccella Ionica. Poche ore dopo due sbarchi a Crotone nella notte dell’1 giugno, due barche a vela con 62 persone.

Questi ultimi due sono arrivi “tradizionali” sulla rotta che viene dalla Turchia. Il peschereccio, anch’esso proveniente dall’Egeo, potrebbe essere arrivato al traino di una nave madre, soprattutto perché particolarmente malridotto e troppo pieno per aver fatto autonomamente il viaggio. E l’uso dei pescherecci, molto più capienti, sembra essere una nuova strategia dei trafficanti, anche perché alcuni di queste barche sono risultate libiche. Evidentemente si scelgono rotte dove c’è minore attenzione. E anche la “barca dei minori” potrebbe far parte di un mutamento di strategia. La presenza a bordo di egiziani e libici, fa sospettare che siano partiti dall’Egitto, perché in questo momento le partenze sia dalla Libia che dalla Tunisia sono quasi azzerate. Fa preoccupare che siano quasi tutti minorenni. Dove erano diretti? Come hanno pagato il viaggio?

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