sabato 21 novembre 2020
Il richiamo di Casellati: disonora le istituzioni Il centrodestra chiede le dimissioni. Critiche bipartisan. Il presidente dell’Antimafia si scusa, ma la Rai lo esclude da una trasmissione
Nicola Morra (M5s)

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Il M5s prende le distanze da Nicola Morra per le sue affermazioni sui calabresi che avrebbero sbagliato a votare Jole Santelli, la governatrice scomparsa il mese scorso, sapendo che era malata di cancro. Parole che hanno scatenato un putiferio, aggiungendo benzina sul fuoco che divampa in Calabria per le vicissitudini dei tre commissari saltati in pochi giorni (in attesa di una nuova nomina da parte del Cdm che potrebbe essere imminente) e l’arresto domiciliare per il presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini accusato di concorso esterno per aver favorito, secondo l’accusa, la malavita organizzata in una truffa ai danni del Sistema sanitario nazionale. QUI GLI AGGIORNAMENTI SULLA VICENDA. Sul caso il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia ha predisposto un decreto per la sospensione di Tallini in base alla legge Severino. E proprio da un commento radiofonico di Morra a questa inchiesta è scaturita l’altroieri la polemica.

Al presidente della commissione parlamentare Antimafia è arrivato il richiamo della presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati, che ha definito la sua «una frase grave che disonorea le istituzioni». E si sono susseguite anche ieri repliche di fuoco, innanzitutto dai familiari di Santelli, poi soprattutto da parte di Forza Italia e del centrodestra tutto. Fi, Fdi e Lega chiedono le dimissioni del pentastellato e minaccia di bloccare il lavori della Commissione. Silvio Berlusconi definisce «gravi» le affermazioni di Morra, che «offendono l’intera comunità calabrese e in particolare la memoria di una nostra cara amica, Jole Santelli, una donna per bene che tanto ha fatto per la sua Regione». Anche dalla maggioranza si sono levate numerose voci critiche. Da Pd e Iv, ma in particolare dal M5s, che - dopo interventi di singoli esponenti - ha stilato un comunicato in cui «prende le distanze» da Morra. «I cittadini chiamati al voto e ad esprimere la loro preferenza lo fanno sulla base della loro libera e insindacabile opinione. E proprio in virtù di questa libertà dovrebbero essere i partiti del centrodestra a chiedere scusa ai cittadini calabresi per aver candidato e fatto eleggere personaggi come Tallini, oggi agli arresti», aggiunge, però, la nota, sottolineando quanto Morra non manca di ribadire. «Nulla di nuovo sul fronte immorale », ribadisce anche Alessandro Di Battista.

Morra, originario di Genova e docente delle superiori nel cosentino prima di diventare parlamentare, dopo mille sollecitazioni alla fine ha chiesto scusa in diretta Facebook, dicendo di aver sempre rispettato chi soffre. Ma ha rilanciato, lamentando il fatto che le sue parole sarebbero state tagliate e «cucite ad arte». Lui, ribadisce, prendeva di mira il fatto che in Calabria Tallini sia stato il più votato, pur essendo stato dichiarato 'impresentabile' dall’Antimafia. Fatto che gli fa definire la Regione in cui è stato eletto «irrecuperabile». «E se voti persone che in qualche modo hanno difficoltà ad onorare il loro mandato, non ti devi sorprendere se a distanza di qualche mese la Calabria torna ad essere nel caos», insiste riferendosi all’elezione di Santelli. Insomma, «questi avevano messo in piedi un sistema per frodare il Ssn e colpire il diritto alle terapie oncologiche e il problema diventa Morra?», incalza il senatore pentastellato. Sono 'scuse a metà' che inducono la Rai a cancellare una ospitata serale del senatore.

Intanto a Palazzo Chigi si lavora per trovare un nome all’altezza del compito di gestire la sanità calabrese (commissariata da un decennio). Ai nomi circolati - Federico D’Andrea, Narciso Mostarda e Francesco Paolo Tronca - si è ora aggiunta, con buone quotazioni, Luisa Latella, reggina, ex prefetto in Calabria e ora commissario all’Asp di Catanzaro.

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