mercoledì 9 aprile 2014
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Parlano di crisi dell’azzardo. Ma sarà vero? Secondo l’Os­servatorio Gioco Online la spesa per le giocate su internet nel 2103 è calata del 3% e anche gli scommettitori sono diminuiti: da 800 a 700mila. Poiché ad oggi non esistono sistemi di identificazione degli scommettitori (sul web con u­na carta di credito possono giocare anche più persone), si può solo de­durre che si tratta di stime. La verità bisogna cercarla nel retro­bottega del web. La ricerca parla di «trend negativo» che «ha più che dimezzato i conces­sionari che hanno deciso di rinno­vare la licenza: nel 2011 erano 274, o­ra sono 121». In realtà un’ottima no­tizia per i giganti di Azzardopoli. Il calo è dovuto in gran parte al man­cato rinnovo della concessione (nel 72% dei casi), «mentre un 17% è sta­to 'inglobato' in seguito ad accordi commerciali e il restante 11% ha chiuso in maniera definitiva l’atti­vità ». Con il risultato che le prime dieci aziende si spartiscono il 75% della torta, lasciando alla concor­renza sempre meno briciole.  Spulciando tra i dati emerge invece dov’è che Bisca Italia va a parare. «Dal canale Mobile (Smartphone + Tablet) emergono – informa la ri­cerca – dati positivi: rispetto a mar­zo 2013 gli operatori che hanno at­tivato almeno un’iniziativa per Smartphone sono aumentati del 60%. Raddoppiano invece le inizia­tive (Mobile site o Applicazioni), che hanno superato quota 130 a feb­braio 2014. Casinò Games e Scom­messe sono i principali giochi offerti su Smartphone, seguiti da Bingo, Poker e Gratta&Vinci». Sul versante portabilità «ad oggi sono state svi­luppate complessivamente 48 Ap­plicazioni per Tablet da 21 operato­ri. Tutte offrono la possibilità di gio­care in real money (soldi veri, ndr) e i giochi più diffusi sono i Casinò game, seguiti dalle Scommesse e dal Poker». Come dire che il vero obiet­tivo è far si che i giocatori possano farsi spennare in qualsiasi momen­to, ovunque si trovino, senza limi­tazioni di tempo e spazio. E i telefo­nini sono la grande passione degli a­dolescenti.  Basta che si registrino con il nome di papà e anche i mi­norenni potranno aggirare i divieti. La spesa per i casinò game raggiun­ge i 240 milioni di euro, «grazie al­l’introduzione delle Slot online av­venuta a dicembre 2012», a danno del Poker «che si riduce del 36% scen­dendo sotto i 222 milioni». Secondo l’Osservatorio promosso con l’Am­ministrazione Autonoma dei Mono­poli di Stato e Sogei, società infor­matica del ministero dell’Economia che ha in mano la rete telematica a cui sono collegate le migliaia di slot machine del nostro Paese, la spesa degli utenti online è calata, tra il 2012 e il 2013, da 745 a 725 milioni di eu­ro (-3%) con gli introiti nelle casse dello Stato scesi da 182 a 165 milio­ni (-9%). Ma la quota di mercato «del canale Mobile (Smartphone+Tablet), misurata come percentuale della Spesa dei giocatori italiani su questo canale, è più che raddoppiata nel 2013 e ha raggiunto una penetrazio­ne di circa il 7%». Aumentare il fatturato in questo set­tore vuol dire superare gli ostacoli delle normative antislot. A che ser­viranno le leggi per limitare la can­nibalizzazione del territorio se poi uno il casinò può portarselo in ta­sca? «In questa fase di sostanziale maturità del mercato, l’innovazione sembrerebbe essere l’elemento su cui puntare per uscire dall’impas­se », ha affermato Marco Planzi, re­sponsabile della ricerca dell’Osser­vatorio Gioco Online del Politecni­co. «In particolare, lo scenario di­schiuso dai nuovi canali, mobile e social su tutti, offre molteplici op­portunità – ha aggiunto –, anche gra­zie all’ampia varietà di nuovi busi­ness all’interno del più vasto setto­re dell’intrattenimento».
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