martedì 12 aprile 2016
Il portavoce del Consiglio ecumenico Erich Leitenberger critica i controlli al Brennero. ​La commissione Ue: violato il principio della libera circolazione.
L'Ue schizofrenica, ideali e chiusure (Andrea Lavazza)
La Chiesa austriaca: il muro è un errore
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"Auspichiamo una soluzione davvero europea, di solidarietà anche verso Italia e Grecia. Qui non vengono dei nemici, ma persone in grandissima difficoltà che cercano di salvarsi. È un dovere aiutarle". Erich Leitenberger, portavoce del Consiglio Ecumenico delle Chiese in Austria, critica parlando a Radio Vaticana la decisione del governo austriaco di erigere una barriera anti-migranti. I rappresentanti della Caritas cattolica e della diaconia evangelica parlano di "un errore enorme in questa decisione che di fatto porta ad una abolizione del diritto di asilo", continua Leitenberger. "È una situazione molto difficile anche perché il governo parla di stato di emergenza dei flussi migratori mentre i rappresentanti delle Chiese dicono che non si tratta di una vera emergenza, pur rendendosi conto che nella popolazione c'è molta preoccupazione per la presenza di tanti profughi. L'anno scorso quasi un milione hanno transitato attraverso il nostro territorio". Per evitare il flusso migratorio dello scorso anno, che è stato pari a 90mila ingressi, l'Austria ha fissato nel numero di 80 il limite massimo giornaliero di richieste di asilo su tutti i suoi confini meridionali. Compresi in questa cifra anche gli eventuali ingressi attraverso Tarvisio, Prato Drava, passo Resia e quelli tra Austria e le altre Nazioni. Considerando poi la scarsa possibilità di allestire tendopoli o centri di accoglienza direttamente ai 1.370 metri di passo del Brennero, è stata presa in considerazione l'ipotesi di trasferire un centro di raccolta a Vipiteno, l'ultimo centro importante dell'Italia settentrionale sull'asse del Brennero. "Costruire barriere fra stati di Schengen, e ora in particolare quella fra Austria e Italia, non è la soluzione giusta": lo ha affermato al Parlamento europeo in sessione plenaria a Strasburgo il Commissario per l'immigrazione, Dimitris Avramopoulos. "Credo nella costruzione di ponti, non di muri - ha osservato - serve una politica dell'immigrazione che non conduca a chiudere i confini interni mettendo a rischio Schengen, e questa politica va attuata". La Commissione europea "è molto preoccupata" dall'annuncio dell'Austria di voler realizzare una barriera al passo del Brennero, confine con l'Italia. "Per ora - ha detto la portavoce Natasha Bertaud - abbiamo visto l'annuncio sulla stampa, ma se il piano dovesse materializzarsi guarderemo alla situazione con molta serietà". Le barriere, ha constatato, ostacolano il principio della libera circolazione che è un principio fondamentale dell'Ue. "Non c'è evidenza per ora di un trasferimento dei flussi di migranti irregolari dalla Grecia all'Italia", ha aggiunto, riferendosi al più temuto degli "effetti collaterali" degli ostacoli che i profughi incontrano sulla rotta balcanica anche in seguito all'accordo con la Turchia. "Il management di confine al Brennero e le nuove misure legislative sul diritto d'asilo non sono auspicabili, ma necessari e giusti". Lo ha detto il cancelliere austriaco Werner Faymann dopo il consiglio dei ministri a Vienna. Secondo Faymann, "è assolutamente fuori discussione" non fare niente e accogliere persone senza limiti e senza controlli. "Mi assumo la responsabilità", ha aggiunto il cancelliere."Ho chiesto a Calenda di verificare tutti i passaggi normativi a livello europeo per chiedere conto della correttezza delle cose che sta facendo l'Austria. C'è amicizia con l'Austria ma noi pretendiamo chesiano rispettate le regole europee" ha detto Matteo Renzi all'intenzione della costruzione di un muro al Brennero da parte dell'Austria."Con i controlli previsti al Brennero si trasferisce semplicemente il problema da un'altra parte. Sono confini tra paesi poveri e paesi ricchi, come a Lampedusa e a Lesbo". Lo afferma il direttore della Caritas altoatesina Paolo Valente. "In questi giorni - aggiunge - si discute molto sui confini interni ed esterni dell'Europa. Molti sono infatti contro i confini interni, purché si rafforzino quelli esterni, verso il resto del mondo". Valente ribadisce che "la Caritas, in caso di emergenza, con i suoi volontari sarà pronta a dare una mano alla protezione civile".
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