giovedì 14 aprile 2016
Il ministro della Difesa austriaco tornato a parlare di possibile chiusura totale della frontiera. Il cardinale Schonborn: "Tristezza". Gentiloni: Brutto segnale per l'Europa.
L'Austria: barriere anche al confine con l'Ungheria
Profughi, Austria pronta a chiudere il Brennero
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L'Austria "in caso estremo" potrebbe chiudere completamente la frontiera del Brennero. Lo ha detto il ministro della Difesa austriaco Hans Peter Doskozil - secondo quanto riporta l'agenzia austriaca Apa - durante una riunione del suo partito, lo Sphe, a Innsbruck. Doskozil ha ribadito che se l'Italia continuasse a far passare i profughi e non riprendesse indietro i respinti, con il Tirolo trasformato in una grande sala d'attesa, "chiederemo all'Italia di poter controllare noi anche sul suo territorio". E in caso di emergenza, "dovremo chiudere i confini". Il ministro ha inoltre avvertito: se l'Italia continuasse a far passare i migranti e la Germania dovessero continuare a monitorare il suo confine come fatto finora "avremmo un serio problema" in Tirolo, trasformato in una "sala d'attesa".
"Dobbiamo andare in offensiva", ovvero "annunciare controlli di confini e creare le misure legislative" ha proseguito facendo riferimento all'inasprimento del diritto d'asilo in Austria che scatterà dal primo giugno. Al momento, ha spiegato il ministro, "abbiamo tra le 100 e le 150 nuove procedura di asilo giornaliere. Tra le 16-17mila richieste sono invece state presentate all'inizio di quest'anno". Il tetto massimo annuale fissato dall'Austria è di 37.500 domande di asilo. Il Ministro degli Interni di Vienna: non c'è alcun progetto di "muri" Non c'è nessun progetto di "muri" al Brennero, almeno per ora. Lo dice al Corriere della Sera il ministro austriaco dell'Interno Johanna Mikl-Leitner sottolineando che "la politica di gestione del valico tra Austria e Italia non ha nulla a che fare con il voto. E non c'è propaganda". "L'Ue ha un'unica strada: ripartire le quote di profughi in ogni nazione", sottolinea. "Quanto all'Italia, i nostri programmi li abbiamo ripetuti una settimana fa al ministro Alfano. Lui e Renzi sanno benissimo qual è la situazione". "Il mio governo farà di tutto per evitare misure drastiche al Brennero. A un patto. Che dei "nuovi" profughi dovrà occuparsi l'Italia. Sarà l'Italia a identificarli e a gestirli". Il cardinale Christoph Schonborn: "Una sensazione di tristezza" "Stiamo mostrando il volto di un'Europa dal cuore duro". Lo afferma in un'intervista alla Stampa il cardinale Christoph Schonborn, arcivescovo di Vienna, a proposito delle notizie che arrivano dal Brennero. Quello che accade al confine tra Austria e Italia, dice, gli provoca "una sensazione di tristezza. L'opposto della misericordia, alla quale ci richiama in continuazione Papa Francesco, è l'indurimento del cuore. Ecco, in Europa stiamo vivendo una situazione di questo tipo. Invece di accogliere pensiamo ad innalzare nuove barriere". "Dobbiamo cercare di costruire, tutti insieme e senza lasciare soli i Paesi di frontiera o i Paesi più piccoli, un'Europa che non ruoti solo intorno all'economia, ma anche alla sacralità della persona umana. Dove sono andati a finire i valori che ci hanno unito ?", si chiede. "Il Papa, prima con il suo viaggio a Lampedusa e ora con la visita a Lesbo ci ricorda che siamo di fronte a delle persone umane". "Accogliere e ricordare i valori fondanti dell'Europa non significa non porsi il problema di come governare il fenomeno migratorio e le emergenze", sottolinea il cardinale. Ma "bisogna mettere sempre al centro la dignità umana degli immigrati, che non sono numeri per le nostre statistiche. Sono donne, bambini, giovani, uomini, anziani. Persone in carne e ossa che fuggono dalla disperazione, che hanno lasciato tutto, che spesso non hanno più una casa. Finché non ci abitueremo a vedere i volti in carne e ossa delle persone dietro i numeri, non ritroveremo quel cuore che l'Europa, l' Europa cristiana, sembra aver smarrito". Tirolesi contro Vienna Quelle del ministro della difesa austriaco Hans Peter Doskozil sono affermazioni che "non sono di utilità per nessuno e sicuramente non portano a quell'atteggiamento coordinato tra gli Stati che invece sarebbe necessario". Lo dice il segretario politico Svp Philipp Achammer, ricordando come il suo partito si sia già espresso più volte contro i controlli al confine del Brennero. "La Svp - afferma Achammer - ha sottolineato in maniera estremamente chiara che una soluzione al problema dei profughi si potrà avere soltanto attraverso un modo di operare comune. Perciò gli Stati debbono intensificare i propri sforzi per una soluzione concordata". Achammer afferma infine di avere "comprensione per la particolare situazione in cui si trova l'Austria, ed anche l'Italia - sottolinea - deve fare i suoi compiti a casa. Se proprio i controlli alla frontiera saranno inevitabili, in questo caso dovranno essere ridotti al minimo necessario". Il ministro degli Esteri Gentiloni: brutto segnale per l'Europa Per il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, se l'ipotesi di bloccare la frontiera da parte dell'Austria fosse una decisione concreta, "sarebbe grave perché significa dimenticare che i problemi vanno affrontati insieme" e sarebbe "un brutto segnale per l'Europa". "Vedremo di che cosa si tratta - ha detto il ministro oggi a Milano - se si tratta di parole o gesti significativi, credo non ci saranno conseguenze sul terreno. Se, invece, ci saranno i muri sarebbe grave perché significa dimenticare che i problemi vanno affrontati insieme e non certo, come ha ricordato il presidente della Repubblica, erigendo barriere". "Non è ancora chiaro - ha proseguito Gentiloni - se si tratti di annunci o decisioni concrete: abbiamo sempre collaborato con l'Austria, mi auguro che si tratti annunci e non di decisioni che sarebbero negative per la nostra economia, ma soprattutto, un brutto segnale per l'Europa".
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