venerdì 18 giugno 2010
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha firmato, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri,  il decreto di nomina dell'Onorevole Aldo Brancher a Ministro senza portafoglio. Al Quirinale Brancher ha prestato giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica.
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Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha firmato, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri,  il decreto di nomina dell'Onorevole Aldo Brancher a Ministro senza portafoglio.Al Quirinale Brancher ha prestato giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica. Erano presenti, in qualità di testimoni, il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Consigliere di Stato Donato Marra, e il Consigliere Militare del Presidente della Repubblica, Generale Rolando Mosca Moschini. Per il Governo erano presenti il permier Silvio Berlusconi, il Ministro dell'Economia Giulio Tremonti, il Ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta."Molti complimenti e auguri": così il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, si rivolge al neoministro Aldo Brancher al termine della cerimonia, dove Brancher ha recitato la formula di rito per diventare ministro della Repubblica: "Giuro di essere fedele alla Repubblica e di osservare lealmente le sue leggi e di esercitare le mie funzioni nell'esclusivo interesse della Nazione". Al termine della cerimonia Silvio Berlusconi si è avvicinato al Capo dello Stato per scambiare qualche breve parola."La nomina del Sottosegretario Brancher a ministro per il Federalismo è una inutile duplicazione di poltrone e un affronto agli italiani a cui vengono chiesti dal Governo enormi sacrifici". Così Davide Zoggia, responsabile Enti locali del Pd, critica la nomina del nuovo ministro per l'Attuazione della riforma federale. "Vorremo capire - afferma Zoggia - per quale motivo, esistendo un ministero per i rapporti con le Regioni sia stato nominato un ministro per il Federalismo. Probabilmente dopo la manovra, che ha tolto risorse e speranze alla riforma federale, si è deciso di dare un contentino a Bossi con la nomina di un uomo di cerniera tra l'azienda Berlusconi e la Lega. Di fatto è stato istituito un simulacro per dare agli elettori leghisti l'illusione che si intenda veramente procedere sulla strada del federalismo. Si tratta solo dell'ennesimo spreco, una inaccettabile presa in giro di un governo che, ogni giorno, trova un escamotage per sfuggire alle proprie responsabilità".
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