martedì 28 aprile 2015
​​A luglio al via il processo per i rimborsi chiesti alla Regione Lombardia. Coinvolti tra gli altri Renzo Bossi e Nicole Minetti.
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​Si è conclusa con 56 rinvii a giudizio, tre prosciolti, tre condannati, un assolto e una posizione stralciata l'udienza preliminare per 64, tra ex e attuali, consiglieri regionali lombardi nell'inchiesta sulle presunte "spese pazze" coi rimborsi dei gruppi politici al Pirellone. Per coloro che sono rinviati a giudizio dal gup Fabrizio D'Arcangelo, il processo comincerà il primo luglio davanti ai giudici della X sezione penale. Le accuse a vario titolo sono truffa e peculato. Tra gli imputati figurano anche Renzo Bossi e Nicole Minetti. Il figlio dell'ex leader della Lega Nord, Umberto, si dimise nell'aprile del 2012, subito dopo lo scoppio di un'altro scandalo, ovvero quello sui rimborsi elettorali del Carroccio (vicenda per la quale è stato rinviato a giudizio insieme al padre Umberto e al fratellastro Riccardo). Minetti, igienista dentale e starlette televisiva ritenuta vicina a Silvio Berlusconi, è rimasta, invece, consigliere finchè non vi sono state le dimissioni in massa decise dai gruppi per far sciogliere anticipatamente il Consiglio regionale in seguito alla crisi della giunta Formigoni assediata da troppe inchieste, nell'ottobre 2012 (Minetti è condannata in appello nel processo Ruby bis). Il gup D'Arcangelo ha, invece, pronunciato sentenza di non luogo a procedere per gli ex assessori Giovanni Rossoni del Pdl e Mario Scotti dell'Udc e per l'esponente del Pd Carlo Porcari. Una sentenza determinata da quello che è stato considerato un errore procedurale da parte della Procura nel valutare la doppia posizione di questi tre imputati sia nella veste di capogruppo che di consiglieri. Assolto, sempre per la stessa ragione, Guido Galperti (Pd) che aveva scelto di essere giudicato col rito abbreviato. (AGI) Tre le condanne pronunciate col rito abbreviato: due anni di carcere sono stati inflitti ad Alberto Bonetti Baroggi (Ncd), e Carlo Spreafico (Pd), un anno e mezzo ad Angelo Costanzo (Pd), che si fece rimborsare solo poco più di tremila euro. Quanto a Spreafico, stando all'accusa, avrebbe acquistato coi soldi pubblici un vasetto di Nutella da due euro e settanta centesimi. "Non ho mai mangiato Nutella - si era difeso lui - avrò offerto una piadina alla Nutella a qualcuno". Oltre all'ex presidente del Consiglio regionale Davide Boni, l'ex assessore Massimo Ponzoni, e l'ex capogruppo di Sel Chiara Cremonesi, tra i rinviati a giudizio ci sono anche cinque consiglieri regionali in carica. Si tratta di Luca Gaffuri, ex capogruppo e attuale consigliere del Pd, Elisabetta Fatuzzo (Pensionati), i leghisti Angelo Ciocca e Massimiliano Romeo (quest'ultimo capogruppo), e Alessandro Colucci di Nuovo centrodestra. Per loro il Movimento 5 stelle chiede le dimissioni immediate.
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