giovedì 17 giugno 2010
Il leader legista dopo il colloquio con il presidente della Camera: «Se tra Berlusconi e il presidente della Repubblica si trova una soluzione si può andare avanti». E sulla manovra: «Le regioni si sentono nude, sentono di avere troppo poco. Bisognerà trovare la via per aiutare le più virtuose».
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La soluzione per fare uscire dall'impasse il disegno di legge sulle intercettazioni può venire solo dall'intesa tra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Lo ha detto oggi il leader leghista Umberto Bossi, al termine di un incontro alla Camera con Gianfranco Fini. «Se tra Berlusconi e il presidente della Repubblica si trova una soluzione si può andare avanti», ha detto Bossi ai giornalisti.In quella che appare come una frenata rispetto all'annunciato proposito di governo e maggioranza di fare entro luglio la legge che limita le intercettazioni - adottando il testo approvato con la fiducia la settimana scorsa dal Senato - Berlusconi ha detto ieri che il via libera della Camera potrebbe slittare a settembre, dopo l'approvazione del decreto sulla manovra finanziaria.«Bisogna dare un'accelerazione per trovare una via d'uscita e per farlo bisogna parlare con Berlusconi e il Capo dello Stato, perché se non firma siamo fregati», ha aggiunto Bossi. Il leader leghista non ha voluto parlare delle questioni controverse del ddl ma ha detto che «su alcuni punti si può lavorare, una soluzione ancora non c'è, ma sono fiducioso».La manovra e le Regioni. «È un bel problema la manovra, non per il federalismo che non viene toccato, ma perchè le regioni si sentono nude, sentono di avere troppo poco. Bisognerà trovare la via per aiutare le più virtuose». Ha inoltre sottolinea il leader della Lega.
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