sabato 7 aprile 2012
​Tutto è cominciato nel 2004 con il malore del leader. «Il primo errore – spiegano le testimoni – è stato stipulare un contratto di consulenza al figlio Riccardo. Dopo si è cominciato a pagare spese personali e viaggi».
Le segretarie confessano: «L'Umberto sapeva tutto»
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Senza più «autocrate» e soli. Leghisti a una prova decisiva di Sergio Soave
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​Due ore di colloquio nel tardo pomeriggio di ieri. Tanto è durato l’incontro nel quartier generale della Lega Nord a Milano, in via Bellerio, tra Umberto Bossi e Roberto Maroni. Lo scopo? Fare il punto della situazione su quanto successo e rilanciare immediatamente l’azione politica. Oltre a certificare l’inizio della partita per la successione al Senatur con il congresso autunnale. Ma c’è l’ultimo grido di un Bossi che non si arrende: «La Lega è pericolosa – dice –, perché è sotto l’occhio non solo di Roma farabutta che ci ha dato questo tipo di magistrati ma anche della militanza, quindi bisogna fare le cose giuste che interessano la gente». Poi il vertice con l’amico “Bobo”.«Diciamo che riprende l’iniziativa politica della Lega, a partire già dalla prossima settimana», dice l’ex ministro dell’Interno al termine del summit al quale erano presenti anche Roberto Calderoli e Giancarlo Giorgetti. «Abbiamo fatto il punto della situazione – spiega ancora – e discusso delle prime iniziative da prendere, a partire già dalla prossima settimana, dopo le festività pasquali». Quali iniziative? «Ci sarà in primo luogo – aggiunge – la riunione del comitato amministrativo della Lega. E poi ci metteremo al lavoro sulle iniziative politiche del Movimento per garantire la trasparenza finanziaria dei partiti».Tutto qui? No di certo. La partita alla successione è appunto aperta, ma l’incontro, richiesto dallo stesso Maroni, ha avuto anche altri risvolti. Dopo la tempesta di giovedì che ha investito il Carroccio, con le dimissioni di Bossi come momento centrale della giornata, c’era la necessità di mostrare il partito compatto, anche perché fra poche settimane c’è il voto amministrativo da affrontare. Soprattutto per Bossi c’era la volontà di ribadire, che l’ex ministro dell’Interno non è affatto un traditore o un “Giuda”, come invece i simpatizzanti del “Cerchio magico” – la corrente dei bossiani coinvolta nello scandalo giudiziario – lo avevano bollato. «Maroni non è Giuda, ha solo fatto una specie di corrente, i barbari sognanti, che non penso sia con me ma neppure contro di me. Ricandidarmi? Vedrò. Questa inchiesta puzza», ribadisce Bossi. Non solo, il fatto che comunque il nuovo triumvirato (Maroni, Calderoli e Dal Lago) chieda un incontro e si confronti ancora Bossi, significa che il Senatur, almeno per i suoi, politicamente non è affatto finito. Si vuole provare il salvataggio, assegnandogli un ruolo da “padre nobile” del Carroccio, nonostante dai faccia a faccia con i magistrati emerga come le testimonianze delle segretarie lo inchiodino. Insomma, il fatto che avrebbe sempre saputo dei presunti “mangia mangia” dei suoi familiari, non depone a favore del futuro politico dell’ex leader. Aggiunge l’ex ministro dell’Interno: «Ora facciamo pulizia, non guardiamo in faccia a nessuno. Bossì? È stato raggirato. Al congresso andremo con un candidato unico». Un candidato unico che ha già un nome e un cognome: Roberto Maroni. Insomma, il messaggio è chiaro: «Si sono approfittati di lui», perché in forte difficoltà, dopo l’ictus celebrale che lo colpì nel 2004. E il clima in Bellerio è da resa dei conti. Basta fare un giro sul web. Sul profilo Facebook di Maroni, giganteggia una foto che lo ritrae insieme a Bossi. Sulla bacheca i militanti chiedono ora di cacciare senza pietà i “cerchisti” e “il trota”, il figlio di Bossi, dal partito. Ieri il primo atto: dieci componenti su sedici della segreteria provinciale di Varese, con una lettera a Giancarlo Giorgetti, hanno annunciato l’intenzione di voler sfiduciare il coordinatore provinciale Canton, a suo tempo eletto per acclamazione su indicazione di Bossi e dei cerchisti, fra le proteste dei militanti. La battaglia dei “barbari sognanti” è iniziata.
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