giovedì 11 novembre 2010
Lo stato maggiore del Pdl ha detto che non prenderà in considerazione alcuna alternativa all'attuale governo che non passi attraverso nuove elezioni. Dopo l'incontro tra Bossi e Fini rimane lo stallo nella maggioranza, con i finiani che chiedono le dimissioni del premier e l'apertura di una crisi di governo da risolvere in Parlamento con una maggioranza allargata all'Udc e il Cavaliere che non vuole fare passi indietro.
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Lo stato maggiore del Pdl ha detto oggi che non prenderà in considerazione alcuna alternativa all'attuale governo che non passi attraverso nuove elezioni. Dopo l'incontro tra Umberto Bossi e Gianfranco Fini rimane lo stallo nella maggioranza, con i finiani che chiedono le dimissioni del premier Silvio Berlusconi e l'apertura di una crisi di governo da risolvere in Parlamento con una maggioranza allargata all'Udc e il Cavaliere che non vuole fare alcun passo indietro."I coordinatori, i capigruppi e la delegazione del Pdl al governo, in questo momento politico, con posizione compatta e coesa ritengono inaccettabile che la legislatura possa proseguire con un differente premier e un differente Governo", si legge in una nota del Pdl diramata nel tardo pomeriggio. "Chiunque voglia coltivare ipotesi diverse dovrà passare dall'inequivocabile verdetto della sovranità popolare", dice la nota, ricalcando la posizione già espressa da Berlusconi.Fumata nera dal vertice Fini- Bossi. «Non si è risolto nulla», ha affermato il futurista Giorgio Conte. L'incontro è durato circa un'ora nel corso della quale il Senatur avrebbe tentato di verificare i margini di una trattativa, mentre il leader di Fli avrebbe ribadito che la posizione di Futuro e libertà è quella già espressa a Perugia. I due leader hanno poi fatto il punto in due separati vertici: uno al gruppo del Carroccio alla camera, l'altro nello studio del presidente della Camera. Fini, dopo aver incontrato Bossi, ha ricevuto Italo Bocchino, Adolfo Urso, Flavia Perina e Roberto Menia. Il Senatur ha incontrato i ministri Roberto Calderoli e Roberto Maroni ed il capogruppo dei deputati Marco Reguzzoni.Bossi: c'è ancora spazio per evitare crisi al buioPer Bossi «lo spazio c'è ancora per non andare ad una crisi al buio», come ha detto lasciando la Camera. Alla domanda dei cronisti se Berlusconi potrebbe accettare di dimettersi dietro garanzie di reincarico, il senatur ha risposto: «Altre volte è avvenuto così. È andato dal presidente della Repubblica per avere il reincarico». Secondo il leader del Carroccio sarebbe quindi «molto meglio una crisi pilotata rispetto a una crisi al buio». Riguardo infine il possibile ingresso dell'Udc nella maggioranza di governo il commento non lascia dubbi di interpretazioni: «L'Udc? Vada al mare».Berlusconi: in questo momento ho qualche difficoltà «Nel mio Paese in questo momento ho qualche difficoltà». Silvio Berlusconi si è rivolto così, parlando in inglese, al primo ministro vietnamita Nguyen Tan Dung, nelle primissime battute dell'incontro bilaterale a margine del G20.
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