martedì 16 ottobre 2012
​Dal Consiglio di Stato semaforo verde al decreto del ministro dell’Economia che introduce una nuova forma di puntate online. Se l’iter tecnico sarà rispettato si potrà giocare dalla metà del 2013. Ma il business esclude le società e gli operatori stavolta protestano. E dal 3 dicembre debutteranno le slot online. L'AZZARDO NON È UN GIOCO, VAI AL DOSSIER >>
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​Che cosa volete che siano 80 miliardi di euro di raccolta totale (comprensiva dei rigiochi), il primato del giocato in Europa, 800 mila giocatori patologici, 2 milioni di italiani a rischio dipendenza e migliaia di famiglie rovinate? Poca roba, immaginiamo, se il gioco d’azzardo continua ad essere incoraggiato. E per confermare il "trend" ecco due "buone" notizie per gli scommettitori, per gli operatori, per le casse pubbliche e per chi, magari dedito al riciclaggio di denaro, in questo business, vede già grandi opportunità di guadagno: nel nostro Paese aprirà la Borsa delle scommesse online, mentre stanno per debuttare anche le slot online.

Vediamo di capirne di più. Ieri il Consiglio di Stato ha dato il via libera al decreto del ministro dell’Economia (bontà sua) che introduce le scommesse tra giocatori, il cosiddetto "Betting exchange". In sostanza, dopo che il ministero apporterà le modifiche suggerite dai giudici, aprirà anche in Italia la "Borsa delle scommesse" online, che consentirà ai giocatori, probabilmente dalla metà del 2013, di scegliere se recitare la parte "classica" del puntatore o quella del bookmaker, accettando puntate da altri scommettitori iscritti alla piattaforma telematica autorizzata.E pensare che il Consiglio di Stato ha apportato alcune correzioni al decreto di via XX settembre, suggerendo una migliore specificazione delle norme a tutela dei minori e una formulazione più chiara degli articoli che riguardano gli strumenti di autolimitazione e autoesclusione da parte del giocatore. Oltre ad una maggiore chiarezza delle disposizioni che regolano revoca e decadenza della concessione. A questo punto è lecito domandarsi quale fosse la stesura originale...Comunque, il meccanismo è quello classico della scommessa; la differenza sostanziale è che a misurarsi saranno gli utenti, che utilizzeranno per i propri movimenti i fondi depositati sul proprio conto di gioco: per essere considerate valide, le scommesse – inserite dai Monopoli nel palinsesto ufficiale – dovranno essere abbinate tra chi "punta" e chi "banca". L’interazione virtuale avviene tramite la mediazione del concessionario. Non sarà possibile comporre scommesse in cui la vincita potenziale sia superiore a 10 mila euro. Si potrà giocare da "banco" o da scommettitore utilizzando anche il mercato online di altri Paesi Ue, ossia la cosiddetta "liquidità internazionale".Stavolta però, questa nuova opzione del gioco (che esclude le società) trova la ferma opposizione dei bookmaker italiani che, come è avvenuto in Inghilterra, temono una riduzione drastica del business e sottolineano che le piattaforme vanno tassate come un operatore di scommesse "classico" e che la borsa del betting favorisce combine e tranelli, specialmente nell’ippica. Per questo, l’Italia ha escluso l’ippica dal business ma questo non basta. E così Confindustria Sistema Gioco Italia – proprio loro – denuncia i rischi di «corruzione nello sport» e di «riciclaggio».L’altra novità, come detto, è il debutto, dal 3 dicembre, delle slot online nel portafogli dei "casinò games". Si potrà giocare, con soldi veri, a distanza. Anche con il telefonino. Così l’offerta è più completa.

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