lunedì 15 luglio 2013
​Il commissario straordinario nega di aver detto che il tabacco fa più male delle emissioni dell'acciaieria. Ma le polemiche non si placano. Il sindaco di Taranto e Legambiente chiedono le dimissioni.
COMMENTA E CONDIVIDI
"Non ho mai detto, né scritto che "il tabacco fa più male delle emissioni dell'Ilva ". Così il commissario straordinario Enrico Bondi interviene dopo le polemiche, precisando che "le emissioni inquinanti dello stabilimento hanno, come risulta da indagini scientifiche e dagli accertamenti disposti della magistratura, avuto rilevanti impatti anche sanitari". Bondi ha chiarito di avere solo inoltrato alla Regione un parere redatto da esperti dell'azienda, che spiegava: "E' noto che a Taranto, città portuale, la disponibilità di sigarette era in passato più alto rispetto ad altre aree del Sud Italia, dove per ragioni economiche il fumo di sigaretta era ridotto fino agli anni '70. Inoltre, tale eccesso era evidente a Taranto anche nei dati di mortalità negli anni Ottanta e Novanta, e non è quindi attribuibile a esposizioni recenti"

Ma la bufera non si placa. "Credo che le parole avventate di Bondi siano  un altro esempio dell'arretratezza culturale delle classi dirigenti e del capitalismo nostrano". Lo afferma Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Libertà, sottolineando l'incompatibilità di Bondi nel ruolo di commissario dell'Ilva.Il sindaco di Taranto, Ippazio Stefano, ha chiesto la rimozione di Bondi. E anche Legambiente ne ha chiesto le dimissioni. 

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: