martedì 15 agosto 2017
Decine di migliaia di messaggi di consenso dopo la presa di posizione della presidente della Camera contro chi insulta e propaga odio sul web. Furlan (Cisl): piena solidarietà e sostegno
Boldrini: «Ora denuncio gli odiatori del web». Coro di consensi
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Grande l'adesione all'iniziativa della presidente della Camera Laura Boldrini contro gli insulti sui social network. "Piena solidarietà e sostegno alla denuncia di Laura Boldrini. Non lasciamo il web nelle mani dei violenti e di chi insulta le donne. #adessobasta". E' quanto scrive su Twitter la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, sostenendo la campagna della presidente della camera Boldrini contro gli insulti sulla rete.


Boldrini stessa ha ringraziato, attraverso Facebook, per le "decine di migliaia di commenti di apprezzamento e manifestazioni di sostegno". "Mi piacerebbe conoscervi, parlare con ciascuno di voi e ringraziarvi personalmente per il calore che mi avete espresso e per il convincimento con il quale state sostenendo il diritto di tutti a non essere offesi e minacciati in rete". "Siamo davvero tanti a ribellarci alla violenza e alla prevaricazione. A dire: #AdessoBasta. I vostri commenti sono indispensabili ad arginare quell'odio che una piccola minoranza rumorosa sta spargendo sul web, come gocce di veleno - ha aggiunto - E sono anche necessari ad affermare una realtà poco nota: la stragrande maggioranza di chi frequenta la rete è fatta di persone che vuole confrontarsi senza ricorrere alle sconcezze e alle minacce".

"Una maggioranza silenziosa che però all'occorrenza sa farsi sentire (civilmente), rifiutandosi di diventare ostaggio dei violenti. Qualcuno mi ha scritto chiedendomi spiegazioni su frasi (assurde) che io non ho mai detto, oppure di motivare azioni (fantasiose) che non ho mai fatto", ha aggiunto. Poi conclude: "Vi sono alcuni quotidiani cartacei e on-line specializzati in bufale che hanno come obbiettivo quello di spargere fango per screditare le persone e fare soldi alle loro spalle. Sul mio conto stanno facendo circolare da tempo notizie completamente prive di fondamento, per suscitare odio e delegittimarmi. Invito pertanto tutti quelli che vogliono spiegazioni o che intendono conoscere la mia reale attività politica e istituzionale a consultare fonti attendibili o dirette, come la newsletter, alla quale potete iscrivervi attraverso il sito: www.lauraboldrini.it. Andiamo avanti insieme perché sul web nessuno deve aver paura".

La decisione di Boldrini: denuncio gli aggressori digitali

Il livello e la quantità di insulti online riservati alla presidente della Camera hanno passato il limite. Non solo della sopportazione. Laura Boldrini decide di agire per dovere nei confronti di tutte quelle persone che hanno meno strumenti per farsi sentire. E di fronte alla sua pagina Facebook che continua a riempirsi di epiteti disgustosi, la terza carica dello Stato avverte: «Adesso basta. Il tenore di questi commenti ha superato il limite consentito. Ho deciso che d’ora in avanti farò valere i miei diritti nelle sedi opportune. Ho riflettuto a lungo se procedere o meno in questo senso, ma dopo quattro anni e mezzo di quotidiane sconcezze, minacce e messaggi violenti ho pensato che avevo il dovere di prendere questa decisione come donna, come madre e come rappresentante delle istituzioni».


Per dare il quadro delle volgarità, Boldrini pubblica alcuni dei commenti che trova quotidianamente sul suo profilo e annuncia la decisione di procedere legalmente. «Da oggi in poi tutelerò la mia persona e il ruolo che ricopro ricorrendo, se necessario, alle vie legali». Convinta che sia la cosa giusta per non soccombere, spiega di volerlo fare «anche per incoraggiare tutti coloro – specialmente le nostre ragazze e i nostri ragazzi – che subiscono insulti e aggressioni verbali a uscire dal silenzio». Perché, spiega, «è ormai evidente che lasciar correre significhi autorizzare i vigliacchi a continuare con i loro metodi». Mentre lo spazio del web deve poter essere fruibile da tutti. «Nessuno deve sentirsi costretto ad abbandonare i social network», come ultimamente, ricorda Boldrini, hanno fatto la professoressa di Cambridge Mary Beard e Alessandro Gassmann, il cantante Ed Sheeran e Al Bano. «Credo – incalza Laura Boldrini – che educare le nuove generazioni a un uso responsabile e consapevole della rete sia una necessità impellente».

Ma soprassedere rischia di inviare un messaggio di sfiducia verso le istituzioni preposte a far rispettare le leggi e a garantire la sicurezza dei cittadini. Come posso chiedere ai nostri giovani di non soccombere e di denunciare i bulli del web se poi io stessa non lo faccio? ». E proprio in questi giorni, racconta nel suo post, la presidente della Camera subisce ancora più aggressioni mediatiche per la posizione tenuta con tenacia in difesa delle Ong. «Penso che chi salva vite umane, e le Ong ne hanno salvate a migliaia, meriti rispetto».

Mentre, per Boldrini, «su questo tema c’è un’inversione spaventosa. Non si era mai visto che chi salva vite umane venga messo in condizione di essere additato come colpevole». La decisione della presidente viene sostenuta dal Pd. Per Sandra Zampa agire per vie legali è un modo di educare. Edo Patriarca condanna il misoginismo. Milena Santerini (Des-Cd) ricorda il rapporto 'Jo Cox' contro l’intolleranza e il razzismo: «Il web non è zona franca». E mentre anche Binetti (Udc) solidarizza, dalla Lega Grimoldi minimizza: «Ricevo anch’io insulti e minacce, ma non mi lamento ogni giorno». Non lo segue da Fi Gasparri: «Per una volta sono d’accordo con Laura Boldrini», ma la Procura sia solerte.

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