venerdì 17 marzo 2017
La Camera ha respinto le pregiudiziali di costituzionalità (295 voti contrari e 19 a favore) e le questioni sospensive presentate da Udc, Idea e Lega contro la legge sul biotestamento
Paola Binetti

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La Camera ha respinto le pregiudiziali di costituzionalità (295 voti contrari e 19 a favore) e le questioni sospensive presentate da Udc, Idea e Lega contro la legge sul biotestamento. Contro hanno votato Pd, Mdp, M5s, Si e parte di Ncd. Forza Italia si è astenuta. L’esame nel merito della legge che introduce la disposizioni anticipate di trattamento (Dat), consentendo libertà di scelta anche su alimentazione e idratazione artificiali, dovrebbero iniziare martedì. Il voto finale è previsto entro la fine della prossima settimana. La legge passerà poi al Senato. «Larga maggioranza Parlamento vuole la legge», scrive su Twitter il capogruppo del Pd Ettore Rosato. «Basta rinvii e scuse», intervengono anche i deputati di M5S in Commissione Affari sociali. Ma Gian Luigi Gigli, di Demos, firmatario di una delle pregiudiziali, insiste: «Con la possibilità di affrettare la morte di un paziente che non sta morendo, il testo sdogana l’eutanasia, sia pure - per ora - nella sola versione da omissione di sostegni vitali». E per Domenico Menorello (Civici e Innovatori) firmatario di un’altra pregiudiziale, «nonostante la bocciatura le criticità restano, e vanno rimosse».


«Questa pausa di riflessione sul testamento biologico, prima della discussione nel merito, non va sprecata», dice Paola Binetti. Ieri, su sua iniziativa, l’Udc ha tenuto un incontro ("Luci e ombre del fine vita") all’istituto Sturzo. «Su un tema così sensibile si cerchi una soluzione equilibrata che rispecchi una cultura condivisa», ha auspicato il segretario Lorenzo Cesa. Sono intervenuti la presidente del corso di laurea della Sapienza Stefania Basile, il direttore di Neuroscienze a Tor Vergata Alberto Siracusano, il direttore della clinica neurologica della "Cattolica" Paolo Maria Rossini, e la direttrice del servizio infermieristico di Antea, che si occupa di cure palliative, Chiara Mastroianni. «L’infermiere - nota Binetti - non è neanche citato nella legge, eppure è la figura professionale più coinvolta».

Il limite, per le Dat, delle norme vigenti, della deontologia e delle buone pratiche tutela il medico?
È un passo avanti. Ma non si può lasciare tutto implicito. Ad esempio, "buone pratiche" è un concetto generico, che non garantisce il medico che contravviene a una Dat dalla giurisprudenza "creativa".

Il rischio eutanasia permane?
Tutti dicono di volerla escludere. Ma allora, mi chiedo, perché non si esclude esplicitamente sia l’omicidio del consenziente sia il suicidio assistito?

Nel caso Dj Fabo, fra l’altro, si è trattato proprio di suicidio assistito...
Infatti è sospetto che il caso sia stato sollevato proprio mentre la legge arrivava in aula. La voluta genericità del testo potrebbe nascondere l’intento di far entrare, a dispetto di quel che si dice, anche questi casi nelle previsioni della legge. O tramite emendamenti che sono già stati depositati o, in seguito, con sentenze "creative".

Resta il nodo di idratazione e alimentazione che possono esser rifiutate.
Il riferimento andrebbe tolto del tutto, lasciando al medico ogni valutazione sul momento in cui possa parlarsi di accanimento terapeutico.

Le associazioni denunciano che ci si potrà "sbarazzare" dei disabili gravi.
Il pericolo è concreto. Specie di fronte a cure costose e dispendiose per il servizio sanitario e per la famiglia, il tutore-fiduciario potrebbe esser tentato di liberarsi di quest’onere. Anche questo va esplicitamente vietato.

Infine, la famiglia, altro soggetto trascurato nel provvedimento.
Giovanni Paolo II diceva che la famiglia è il luogo in cui si è amati per quel che si è. Puntare sulla famiglia significa prevenire il rischio solitudine che è alla base della scelta dell’eutanasia. Perciò il suo ruolo va meglio specificato.

Ci sono spazi per migliorare il testo?
I nodi, sia pur in un dibattito generale che non ha registrato grande partecipazione, sono stati tutti portati alla luce e messi a verbale. Ora è il momento di riflettere interrogando la propria coscienza. Sono previste molte votazioni segrete e ognuno sceglierà svincolato da obblighi di appartenenza.

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