martedì 17 gennaio 2012
Francesco Grauso, 25 anni, e Alessandro Cadeddu di 33, entrambi di Aosta, avevano travolto una famiglia che stava attraversando sulle strisce pedonali, uccidendo il piccolo Alessandro Sgrò di 7 anni, e poi erano fuggiti.
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Erano a Torino per rifornirsi di eroina quando hanno travolto una famiglia che stava attraversando sulle strisce pedonali, uccidendo il piccolo Alessandro Sgrò di 7 anni. Erano poi fuggiti senza prestare soccorso. Nell'incidente era rimata ferita a una gamba anche la mamma del piccolo, Simonetta Del Ree il padre Calogero Sgrò, autotrasportatore di 53 anni che si trova ancora in condizioni critiche, all'ospedale Cto di Torino.I due presunti pirati della strada, Francesco Grauso di 25 anni, che lavorava all'ufficio di collocamento di Aosta, e Alessandro Cadeddu di 33, disoccupato, entrambe di Aosta, sono stati fermati nella serata di ieri dalla Polizia Municipale di Torino ad Aosta con l'accusa di omicidio colposo con colpa cosciente e omissione di soccorso. Secondo la ricostruzione degli inquirenti alla guida dell'auto, di proprietà di Grauso, c'era Cadeddu.I due dopo aver travolto la famiglia, nella fuga avevano urtato un'altra auto i cui occupanti avevano poi descrittoagli investigatori il giubbotto indossato dal conducente. I due, prima di rientrare ad Aosta e nascondere l'auto in un garage, si sarebbero anche fermati a comprare la droga.L'indagine ha permesso di risalire al veicolo utilizzato e ai due pirati della strada grazie all'incrocio di una serie di dati: delle 7600 Clio nere tre porte versione 20° anniversario immatricolate in Italia, individuata come l'auto che aveva travolto la famiglia, gli agenti hanno prima ristretto il campo a 12 vetture e sono poi arrivatia quella di Grauso, grazie alla collaborazione dei vigili urbani di Aosta.Nel tardo pomeriggio di ieri la Polizia municipale torinese ha raggiunto i colleghi ad Aosta e fermato Grauso che ha indicato poi Cadeddu come conducente dell'auto al momento dell'incidente. I due hanno fatto le prime ammissioni davanti al pm, Gabriella Viglione e si trovano ora nel carcere di Torino in attesa dell'udienza di convalida dell'arresto. L'auto, trovata nel garage di Grauso, ha ancora i segni dell'incidente.
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