L'alienazione del carcere e la distanza dalla vita reale condizionano pesantemente il reinserimento dei detenuti: «Una volta entrato nella casa circondariale il tempo si ferma, e si ricomincia a vivere la quotidianità soltanto quando si esce». Questo accade perché «in carcere non provi il male fisico ma provi il male mentale, soffri di depressione» spiegano alcuni dei protagonisti del trailer di «Un momento di libertà», documentario di Giovanni Giommi sul progetto Biblioteche in rete.
«Quando si parla di carcere, chi ascolta, fa fatica a capire il linguaggio, non immagina le celle, le turche nelle celle, i letti a castello, le sbarre, le cucine nelle celle, i mobiletti nelle celle, i corridoi, i reparti, le domandine, il carrello, i colloqui» hanno proseguito gli organizzatori di Biblioteche in Rete a San Vittore.
Come avvicinare dunque i cittadini a questa realtà? Come avviare uno scambio che non fosse solo umano, ma anche intellettuale? Con i libri: 450 detenuti, attraverso un questionario, all’inizio di questo progetto hanno scelto il genere che preferivano, segnalando anche le mancanze del non più aggiornato catalogo del carcere. Una richiesta che ha mostrato un bisogno, diviso per generi: diritto, romanzi, libri di cucina, gialli, poesia, medicina e sport. E i milanesi hanno risposto acquistando e offrendo i volumi alla rete creata ad hoc e chiamata, con molta ironia, #ZanzaUnLibro: una iniziativa che tuttora dà la possibilità di acquistare presso librerie convenzionate libri o voucher da donare alle biblioteche di San Vittore. Trovando grazie alla lettura una strada per arricchire la società, per migliorare la vita fuori e dentro il carcere. Qui i dettagli.
In anteprima la proiezione venerdì 11 maggio a Milano al cinema Mexico (in via Savona 57) alle 10,30 di «Un momento di libertà» documentario di Giovanni Giommi sui 18 mesi del progetto "Biblioteche in rete a San Vittore".