martedì 13 luglio 2021
Ospite della serata Mario Tozzi, geologo, divulgatore scientifico, saggista, autore e conduttore televisivo. In dialogo con Lucia Bellaspiga e Massimiliano Castellani giornalisti di Avvenire
XV Festa di Avvenire e de Il Popolo. In viaggio nel pianeta uomo

“Uno scomodo equilibrio, un equilibrio da ritrovare: pensiamo che il Covid sia una calamità piovuta dall’alto, invece noi Sapiens abbiamo le nostre responsabilità”. E’ la sintesi dell’incontro con il geologo e divulgatore scientifico Mario Tozzi, ospite alla XV Festa di Avvenire di Bibione, quest’anno dedicata al tema “Sognare per abbracciare l’orizzonte”. Dopo un anno e mezzo di chiusura forzata causa pandemia, l’altra sera nel parco della parrocchia di Santa Maria Assunta il pubblico, con tutte le misure di sicurezza, è tornato numeroso “in presenza”. Ad aprire la serata, il giovane parroco don Enrico Facca, al suo “esordio” nell’organizzazione della Festa.

“Non possiamo cambiare il mondo, ma sono i nostri comportamenti a determinare il futuro del pianeta”, ha esordito Tozzi, intervistato dai giornalisti di Avvenire Lucia Bellaspiga e Massimiliano Castellani. Ad esempio “la vera differenza tra il Sapiens e gli altri esseri viventi, tutti dotati di intelligenza, è la sua propensione unica all’accumulo. Pensateci bene, semmai gli animali accumulano per passare i rigori dell’inverno, solo l’uomo lo fa per conservare ricchezze e beni superflui che in tutta una vita non è in grado di consumare. E ci chiamiamo Sapiens? E’ chiaro, come dice il Papa nella Lautato si’, che chi accumula tanto lo fa a spese di altri”. Ecco un altro “scomodo equilibrio” di cui dovremmo tenere conto, tant’è che “tutti plaudono alla Laudato si’, ma non c’è governo al mondo che abbia attuato una politica coerente su un tema eticamente così forte”.

Il vero voto avviene col portafoglio, sostiene Tozzi, ovvero con l’acquisto di prodotti vòlti alla tutela dell’ambiente. “Esistono ancora oasi di pianeta incontaminato”, ha spiegato Tozzi, dal deserto australiano dell’Ayers Rock al vicinissimo Tagliamento, unico fiume di tutta Europa rimasto intatto, senza che mano umano sia intervenuta.

Il 2020, a questo proposito, è stato un anno spartiacque: il peso totale dei materiali artificiali costruiti dall’uomo sulla superficie terrestre ha superato quello dei materiali naturali. Un dato impressionante: tra asfalto, cemento, ponte, strade e case, abbiamo “raddoppiato” il peso del nostro pianeta. In un contesto simile appare lampante quanto sia illusorio ma anche inutile parlare di “guerra ai virus”, frutto anche di una cattiva comunicazione e della grande bagarre degli “scienziati” che spesso non si fanno comprendere dalla gente.

“Grazie a Mario Tozzi, invece, per aver dato una lezione su come andrebbe divulgata la scienza, in modo intelligente, illuminante e a tratti anche sorridente. Ci ha fatto capire che le scienze comunicano tra loro e con il profondo che è in noi”, plaude il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio. “Questa serata ci ha dato esempi concreti di come custodire veramente il creato che Dio ci ha donato”, sottolinea il vescovo di Concordia-Pordenone Giuseppe Pellegrini. “E’ il tipo di informazione di cui abbiamo bisogno”, commenta Simonetta Venturin, direttrice del settimanale diocesano Il Popolo, “ne abbiamo avuto riprova in questo anno di illusioni quotidiane e di false notizie”.

A spazzare via la cattiva informazione c’è il libro di Tozzi “Uno scomodo equilibrio” (Mondadori), scritto fianco a fianco con il figlio Mattia durante il lockdown, mentre seguiva le lezioni scolastiche in Dad. “Ho promesso a Mattia che, una volta vaccinato anche lui, per recuperare il tempo perduto e fargli conoscere il pianeta così com’era in natura, viaggeremo insieme per l’Africa e l’Asia”. “Il futuro è un affare dei nostri figli e nipoti – ha concluso Tarquinio – non dobbiamo essere divoratori di questa Terra, ma goderne conservandola per loro”.

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