I giovani volontari durante una precedente edizione della Festa di Bibione - .

Oggi la comunità cristiana di Bibione, con tutte le realtà istituzionali del territorio, celebra la XIV edizione di «Bibione guarda all’Avvenire», proposta inserita all’interno della stagione turistica della città balneare in diocesi di Concordia-Pordenone.

Invitato d’onore monsignor Claudio Giuliodori, assistente generale dell’Università Cattolica, in dialogo con Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, e Simonetta Venturin, alla guida del settimanale diocesano Il Popolo, sul ruolo e il valore dei mass media alla luce del centenario di san Giovanni Paolo II.

Il Covid-19 ha ridimensionato le iniziative culturali dell’estate, ma questo appuntamento non poteva mancare, pur se a numero chiuso, con la presenza anche del vescovo Giuseppe Pellegrini e dell’équipe che da anni rende possibili gli innumerevoli appuntamenti spiritualiculturali della parrocchia.

La comunità cristiana di Bibione non si è mai limitata a essere la 'casa spirituale' di tanti turisti ma ha scelto di essere luogo e segno di cultura nutrita e alimentata dai valori del Vangelo. In questi 14 anni ha cercato di diventare sale e luce per la città e di essere, senza timore né vergogna, una presenza intrigante, capace cioè di riflettere e far riflettere con le sue scelte e parole, cercando di coinvolgere, sapendo ascoltare la voce di tutti, ma non rinunciando mai a dire la sua.

Una comunità che proprio per si è rivelata appassionante, tanto che anche chi non ne ha condiviso il pensiero ha potuto incontrare con chiarezza cosa si voleva dire e dove si voleva andare. Per me, parroco, sarà l’ultima festa di Avvenire: durante la serata il vescovo presenterà il nuovo parroco, don Enrico Facca, che prenderà le redini della comunità il 19 settembre: un motivo in più per dire il mio grazie a tutti e gioire per chi verrà. L’evento sarà trasmesso dalle 19.15 in diretta streaming sulla pagina

Facebook della Parrocchia di Bibione e sui siti Avvenire. it e Parrocchia-bibione. org, unendosi così idealmente a tutte le comunità che per vari motivi non potranno vivere la loro annuale festa di Avvenire.

Una cosa è certa: il popolo di Bibione ha ancora bisogno di guardare all’Avvenire, oggi anche più di prima.