sabato 23 marzo 2013
​Prima giornata di consultazioni per Bersani, con l'incontro con Anci e Forum del Terzo Settore. «La porta è stretta, ma nulla è impossibile», ha detto il segretario del Pd. Che promette norme su ineleggibiiltà e candidabilità. E ai grillini dice: «Siano responsabili».
Il pre-incarico al segretario del Pd | Bersani: «Troverò i numeri, confronto con tutti» | Berlusconi, ultima chiamata al PdGrillo: «Pdl e Pd? Tra loro c'è già l'accordo»  
L'inevitabile condizione di Marco Tarquinio
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Ottimista da una parte e prudente dall'altra. Appare così, al termine del primo giorno di consultazioni a Montecitorio, Pier Luigi Bersani, che venerdì ha ricevuto il pre-incarico dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, per verificare se vi sia una maggioranza parlamentare in grado di garantire un voto di fiducia. "Non c'è nulla di impossibile", risponde il segretario del Pd a chi gli chiede se quella di formare un nuovo governo con lui premier sia appunto una missione impossibile. Prima però, nel parlare di un governo guidato da lui aveva sempre messo davanti il 'se', nella forma di periodo ipotetico: "Se capiterà di fare un governo, se ci saranno le condizioni per fare un governo...".Le consultazioni sono iniziate con la delegazione dell'Anci e con quella del Terzo settore. Al termine Bersani si rivolge subito alla stampa, che lo ha descritto cupo dopo aver ricevuto il pre-incarico e dice di essere"tranquillissimo, sono solo preoccupato per il Paese". Oggi "abbiamo cominciato questi incontri - spiega il segretario del Pd - a partire dalla vita comune degli italiani. Se ci sarà un governo guidato da me si partirà da questa logica", dice ammettendo che "la porta è stretta, il passaggio è difficile, non lo nego, lo vede chiunque. Però se mi metto a servizio non è per ambizione mia ma è perchè penso che altre cose siano ancora più difficili e precarie". E poi ancora un passaggio su alcuni provvedimenti da portare avanti: "Vedrete norme stringenti su compatibilità, candidabilità e ineleggibilità", sempre "se avrò la possibilità di presentarle, sottolinea. Il nodo resta sempre quello delle alleanze, dunque dei voti per raggiungere la maggioranza al Senato. Bersani dice no a un governo di 'concordia' e spiega che incontrerà il Pdl per fare le sue proposte ma chiede che non gli parlino "di concordia" giusto loro "che cinque mesi prima delle elezioni hanno lasciato il cerino in mano agli altri sui danni che loro avevano provocato e si sono messi in libertà in campagna elettorale". Il leader del Pd ritiene comunque che con il partito di Berlusconi "ci possa essere uno spazio di discussione sui grandi temi istituzionali" e che si possa "trovare una corresponsabilità esattamente nella chiave annunciata da Napolitano".Quanto al Movimento 5 Stelle Bersani precisa di non andare all'inseguimento di Beppe Grillo. "Ciascuno si prenderà le sue responsabilità, M5S farà quel che vorrà, si prenderà le sue responsabilità. Se si sottraggono e rendono impossibile quel che invece sarebbe possibile", cioè il percorso di cambiamento, "si prendono le loro responsabilità", rimarca Bersani.Domenica proseguono le consultazioni del segretario del Pd con le parti sociali. Gli incontri alla Camera dei Deputati inizieranno alle 10.30 con i rappresentanti di Confagricoltura, Cia, Copagri, e Confcooperative, alle 11 sarà il turno della Coldiretti. Nel pomeriggio il leader del Pd incontrerà alle 16 Confindustria, alle 17 Alleanza Cooperative Italiane, alle 18 Confapi e Confprofessioni e infine alle 18.30 Abi e Ania. 
 
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