martedì 7 gennaio 2014
​Renzi: l’aspetto per tornare a discutere, o litigare. I sanitari: «Nessun danno cerebrale». Anche i familiari ottimisti. Messaggi di auguri da tutto il panorama politico
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Pier Luigi Bersani sta meglio. L’ope­razione cui è stato sottoposto d’ur­genza l’altra notte all’ospedale di Parma, dopo un episodio di ischemia ce­rebrale che aveva fatto temere per la via dell’ex segretario del Pd, sembra aver da­to gli esiti sperati. Nessun danno neuro­logico, dicono i sanitari, che pure man­tengono prudenzialmente la prognosi riservata. E il malore che ha colpito Bersani dà vita a un mezzo miracolo. Di carattere politi­co, soprattutto, al di la delle condizioni di salute rimessesi al meglio a tempo di re­cord. Tanto che ha anche chiesto di pote­re vedere la registrazione di Juventus-Ro­ma, l’evento che - da tifoso bianconero ­gli era tanto dispiaciuto di perdersi. E il ca­pezzale di Bersani, ecco il mezzo miraco­lo, riesce nell’impresa di rimettere assieme un po’ tutti. Stefano Fassina, che arriva nel primo pomeriggio quasi si incrocia con Matteo Renzi che arriva poco più tardi do­po che - con ironia non gradita dall’inte­ressato - aveva mostrato di non conoscer­lo, inducendolo alle dimissioni da vicemi­nistro. Ed è un evento a modo suo anche la grande vicinanza dello stesso Renzi il quale, da aspirante alla segreteria, con l’al­lora titolare non si era mai preso. Ora in­vece lo incoraggia dopo aver portato alla famiglia «l’abbraccio di tutta la comunità del Pd. Lo aspetto per tornare a discutere, anche a litigare – dice – ma l’importante è che sia riuscito a superare questa fase che è la più difficile». Per i medici «tutti i controlli e i parametri vitali permangono stabili e nella norma», e il paziente «resta senza sedazione far­macologica, mantenendosi sveglio, colla­borante e privo di deficit neurologici».

An­che se Bersani, precisa il quarto bollettino medico emesso nel pomeriggio, «rimane al momento ricoverato in rianimazione», e resta riservata la prognosi. Nessun colle­gamento con lo stress degli eventi politici della scorsa primavera, assicura il chirur­go Ermanno Giombelli, che lo ha operato. Ottimista anche la moglie Daniela: «È quel­lo di sempre», assicura. E intanto il fair play politico procede. Arrivano gli auguri di Beppe Grillo a stoppare la spazzatura via web venuta anche dai suoi, si aggiungono quelli della Lega, con il governatore Ro­berto Maroni e il senatur Umberto Bossi. Ed è lo stesso Renzi, dopo la visita a Par­ma, a rilanciare su Twitter l’ hashtag più gettonato di ieri, #forzaBersani. In matti­nata si era fatto vivo anche il premier Let­ta, lungo tutta la giornata tutti i leader vec­chi e nuovi del partito testimoniano la lo­ro vincinanza, da Gianni Cuperlo a Ro­berto Speranza, da Vasco Errani a Davide Zoggia. E tocca a Renzi sancire, a nome di tutto il partito, che per una volta tutte le forze politiche, «finalmente tutte, nessu­na esclusa», si sono unite intorno al suo predecessore.

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