venerdì 30 luglio 2010
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«Questa è una crisi di governo. Berlusconi venga in Parlamento». Non ha mezze misure il segretario del Pd Pierluigi Bersani nel commentare il duro comunicato emesso da Palazzo Grazioli sul caso Fini. E, poco prima, scherzando ma non troppo con i suoi deputati a Montecitorio per un saluto prima delle ferie, aveva brindato al «nuovo governo che verrà». E aveva attaccato i dirigenti del Pdl per il processo intentato ai finiani: «Strano partito quello di Berlusconi – aveva detto – dove si processano gli innocenti».Intanto, il capogruppo alla Camera del Pd Dario Franceschini fa quadrato attorno a Fini per l’attacco mossogli dal Cavaliere sul suo ruolo istituzionale di presidente della Camera. «Il presidente del Consiglio – attacca  Franceschini  – non dispone della presidenza della Camera come fosse una sua proprietà. Un’altra volta si tratta di rispettare la Costituzione: noi non abbiamo votato Fini, ma dal momento in cui è stato eletto è il presidente di tutta la Camera, anche dell’opposizione». Il Pd, dunque, si prepara a dare battaglia. E guarda con una certa soddisfazione a quella che ormai considera un governo e una maggioranza ormai in affanno. Ieri c’è stato anche il rinvio sine die del contrastato provvedimento sulle intercettazioni, che le opposizioni considerano anche come una loro vittoria. Ma ora la nuova trincea si sposta a Montecitorio: se Berlusconi non verrà in aula a riferire sugli ultimi, gravi avvenimenti, il Pd è pronto a bloccare i lavori con pratiche ostruzionistiche. Per questa mattina, alle nove, è stata convocata l’assemblea del gruppo, alla quale prenderà parte il segretario. Commenta ancora Dario Franceschini: «All’inizio della legislatura sarebbe stato molto difficile immaginare quello che sta accadendo in questi giorni, ma la maggioranza è esplosa». E il suo vice, Alessandro Malan chiosa: «Questo governo e questa maggioranza sono alle corde: ministri che si devono dimettere, cofondatori pronti a fondare un altro partito o un altro gruppo parlamentare, uffici di presidenza riuniti per espellere. Questo Paese ha bisogno di essere governato, a cominciare dalla vicenda Fiat, e Berlusconi non ce la fa più. È il momento di aprire una nuova fase».
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