lunedì 4 febbraio 2013
​Un incontro «caloroso e cordiale» tra Benedetto XVI e il Presidente della Repubblica in occasione dell'anniversario della firma dei Patti Lateranensi. Non sono mancati riferimenti ai principali temi della situazione internazionale.
COMMENTA E CONDIVIDI
Venti minuti di colloquio «intenso e cordiale» tra Benedetto XVI e il presidente della della Repubblica, Giorgio Napolitano poco prima dell'inizio del concerto per l'anniversario della firma dei Patti Lateranensi.
L'inconto ha avuto luogo prima del concerto offerto dal Presidente della Repubblica al Pontefice in occasione della ricorrenza dei patti lateranensi. «L'incontro - si legge nel testo - è stato particolarmente intenso, nel contesto dell'avvicinarsi al compimento del settennio presidenziale, caratterizzato dalla grande stima reciproca e dai sempre cordialissimi incontri fra i due illustri interlocutori». Il Papa «ha manifestato la sua attenzione e partecipazione per gli importanti appuntamenti che attendono prossimamente il popolo italiano». Si legge in una nota della Sala stampa della Santa Sede. «Non sono mancati - si rileva ancora - riferimenti ai principali temi della situazione internazionale, in particolare alle preoccupazioni per la pace nelle regioni più travagliate nel mondo, come il Medio Oriente e l'Africa».«Molto mi dice la memoria del nostro reciproco ascoltarci. Molto mi ha arricchito il dialogo che abbiamo potuto intrattenere: sull'Italia, sull'Europa, sulla pace e sulla stessa politica intesa come dimensione essenziale dell'agire umano, sulle radici ideali e morali dell'impegno politico», ha sottolineato Napolitano. «Continueremo, Santità, come italiani, in qualunque posizione, a prestare attenzione ai suoi messaggi, a trarne motivo di riflessione e di fiducia», conclude Napolitano.
La ricorrenza dei Patti Lateranensi (vennero firmati l'11 febbraio 1929, ndr) serve anche per ripercorrere «la strada percorsa verso una sana e fiduciosa cooperazione tra Stato e Chiesa, al servizio del bene comune e nel pieno rispetto della distinzione tra sfera religiosa e civile». Con queste parole il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha rivolto un breve indirizzo di saluto a Papa Benedetto XVI poco prima dell'inizio del concerto alla Sala Nervi in Vaticano del Maggio musicale fiorentino, diretto dal maestro Zubin Metha che eseguirà la Sinfonia n.3 di Beethoven e "La forza del Destino" di Giuseppe Verdi.«Ho l'onore e il piacere di suonare per il Santo Padre. Il presidente Napolitano è già stato a Firenze, per una prima, due anni fa», ha detto il maestro Zubin Mehta alla Radio Vaticana, prima dell'inizio del concerto. «Suonare ora di nuovo per tutti e due insieme - ha aggiunto - è un sogno che si realizza per me. L'ultima volta che ho suonato per il Papa è stato quando lui era arcivescovo a Monaco: abbiamo suonato in occasione di una Messa alla quale era presente anche lui». Ratzinger, ha detto ancora Metha, «è sempre stato un grande amante di musica. In questi anni del suo Pontificato ho sempre letto dei diversi concerti ai quali è stato presente: naturalmente, anche io desideravo suonare per lui. Per questo sono molto impaziente: non vedo l'ora che arrivi il momento». E sul programma di questo pomeriggio, che prevede anche l'Ouverture da "La forza del destino" di Verdi, spiega che «l'opera che veramente io voglio interpretare per il presidente e per il Papa è l' “Eroica” di Beethoven, che è la sua opera centrale».​
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: