mercoledì 23 ottobre 2013
Dovranno rispondere del reato di corruzione. La prima udienza del processo è stata fissata per l'11 febbraio 2014. Il gup ha inoltre accolto la richiesta di patteggiamento avanzata da Sergio De Gregorio a 20 mesi.
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​Il gup di Napoli Amalia Primavera ha rinviato a giudizio Silvio Berlusconi per il reato di corruzione nell'ambito del procedimento su una compravendita di senatori per far cadere il governo Prodi. Anche Valter Lavitola è stato rinviato a giudizio. La prima udienza del processo è stata fissata per l'11 febbraio 2014. Il gup ha inoltre accolto la richiesta di patteggiamento avanzata da Sergio De Gregorio a 20 mesi.Lavitola per due ore ha reso dichiarazioni spontanee, anche lui accusato di aver svolto un ruolo nella corruzione (nata nel 2006) di De Gregorio affinche lasciasse l'Idv per passare al Pdl e provocare, successivamente, la caduta del governo Prodi (2008). "Se avessi davvero portato soldi sarei solo un vettore - ha sostenuto Valter Lavitola - io portai soldi a De Gregorio, ma era una partita di giro per l'Avanti". Lavitola ha anche scelto come legale Guido Paniz, ex senatore Pdl.Per la difesa di Berlusconi, ha preso la parola Michele Cerabona:  "Non c'è reato in quanto la Costituzione italiana prevede per ogni Parlamentare il diritto dell'insindacabilità dei suoi voti". Alle 14.30 circa il gip si è chiuso in Camera di consiglio e alle 16.40 è arrivata la decisione. Sarà dunque un collegio di giudici a stabilire se Silvio Berlusconi e Valter Lavitola sono da considerare colpevoli.L'indagine, che si fonda sulle dichiarazioni rese lo scorso anno da Lavitola, ha avuto una accelerazione decisiva con le ricostruzioni fornite da Sergio De Gregorio il quale ha confessato ai pm Alessandro Milita e Henry John Woodcock, di aver accettato un 'patto scellerato'.Nella prima udienza preliminare aveva chiesto di patteggiare a un anno e otto mesi e così è stato: condanna e pena sospesa. Era il 2006 e la migrazione dell'onorevole Sergio De Gregorio sarebbe servita a far cadere il governo di Romano Prodi, e così fu, grazie al voto contrario proprio di De Gregorio. Per il pm questo passaggio fu pagato tre milioni di euro, di cui due in 'nero' e uno versato nelle casse dell'associazione culturale 'Italiani nel mondo'. Proprio De Gregorio ha raccontato ai pm di aver ricevuto i soldi da Berlusconi tramite Valter Lavitola.
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