giovedì 9 giugno 2016
​L'intervento è previsto per la metà della prossima settimana. L'ex Cavaliere dovrà sostituire una valvola aortica. Zangrillo: tornare a fare il leader politico? Lo sconsiglio.
Berlusconi sarà operato, «ha rischiato la vita»
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«​Chissà se ha voglia di tornare a fare il leader? Io lo sconsiglio, ma lui tra un mese può fare quello che vuole...». È Alberto Zangrillo, medico personale di Silvio Berlusconi e direttore dell’unità operativa intensiva cardiovascolare dell’ospedale San Raffaele di Milano, a fornire i dettagli sulle attuali condizioni di salute del leader di Forza Italia e presidente del Milan. Sono le cinque di sera quando, in una sala del nosocomio milanese, il medico tiene un accurato punto stampa davanti a cronisti e telecamere, convocato per fare chiarezza e porre fine alle indiscrezioni pubblicate su alcuni media: l’ex premier, che ha compiuto 79 anni nel settembre scorso, «è arrivato in ospedale in condizioni molto severe, ha rischiato di morire», riferisce Zangrillo, precisando che i segnali di uno «scompenso cardiaco evidente» si erano manifestati «nella notte tra sabato e domenica» anche se il leader di Forza Italia «da qualche giorno appariva stanco. Era a Roma, ho parlato con lui e l’ho invitato a transitare direttamente dall’aeroporto di Linate al San Raffaele. Lui, in parte, non mi ha obbedito. Prima si è recato a votare e solo dopo ci ha raggiunto».Dopo il ricovero, prosegue Zangrillo, sono iniziati gli accertamenti, che hanno «consentito di identificare un’insufficienza aortica di grado severo». Per curarla, «c’è un unico modo, la sostituzione della valvola aortica, con una biologica di provenienza animale, attraverso un intervento di cardiochirurgia, che comporta la circolazione sanguigna extracorporea e l’approccio diretto del chirurgo al cuore».Quando avverrà l’intervento? Zangrillo spiega che, se tutto andrà come da programma, Berlusconi sarà operato «a metà della prossima settimana». L’intervento «durerà quattro ore» e verrà eseguito dal professor Ottavio Alfieri, primario di cardiochirurgia al San Raffaele e medico d’eccellenza internazionale. È stato il primo, nel 2014, a realizzare un impianto della medesima valvola senza punti di sutura, definito in termini scientifici «auto ancorante», ed è inventore di una tecnica operatoria, utilizzata negli interventi sulla valvola mitralica, che porta il suo nome: Alfieri stitch. Seppur non semplice, l’operazione viene classificata fra quelle dal rischio contenuto: «La mortalità, per questo tipo di intervento – fa sapere Zangrillo – è del 2 per cento», mentre quello per la patologia in sé, se non curata, sale al 10% entro un anno.Una volta uscito dalla sala operatoria, «è previsto che Silvio Berlusconi alloggi in terapia intensiva, dove stazionerà per uno o due giorni». Quindi «potrà essere ricoverato in un normale piano di degenza», dove sarà monitorato giornalmente. Se i parametri vitali saranno a posto, precisa Zangrillo, per lui «inizierà un periodo di riabilitazione che potrà riconsegnarci un uomo che, dal punto di vista della vitalità, sarà meglio di prima».Il medico del leader forzista non si sottrae alle domande sullo stato d’animo del paziente: la notizia dell’operazione, racconta, «all’inizio non l’ha presa bene, non ci voleva credere». Del resto, considera il professor Zangrillo col sorriso garbato di chi conosce la necessità di sdrammatizzare anche ciò che accade fra le mura di un ospedale, «è un incidente di percorso abbastanza sgradevole per una persona che vuole arrivare a 130 anni...». Ma, una volta resosi conto della situazione, l’ex Cavaliere «l’ha presa con grande coraggio e determinazione. È un uomo che, esaurita la fase necessaria di metabolizzazione del problema, non ha avuto il minimo dubbio e si è affidato in modo pieno alla nostra responsabilità». Da quel momento, insomma, il leader di Forza Italia «si è riposato, è stato tranquillo, determinato. E, finalmente, non ha lavorato...». Una sosta ai box non prevista ma indispensabile, dunque, dopo la quale Berlusconi, assicura chi lo conosce, spera di tornare in pista al più presto. Nel frattempo, nella pioggia di "in bocca al lupo" giunti in ospedale, spiccano quelli della sua squadra, che attende fiduciosa l’esito dell’operazione e «con tanto tanto affetto la relativa guarigione», perché «il posto del presidente è solo uno, ha i colori rossoneri e si chiama Milan».
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