mercoledì 31 luglio 2013
​Martedì il pg ha chiesto la conferma della condanna di Berlusconi a quattro anni per frode fiscale, ma anche la riduzione dell'interdizione dai pubblici uffici. Parola alle difese, giovedì pomeriggio la sentenza.
Berlusconi: «Non possono marchiare la mia vita»
Le tre ipotesi: condanna confermata, annullamento secco o rinvio
Indagini e intrighi: l'epilogo di una storia lunga 12 anni
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Il pg della Cassazione Antonio Mura non ha dubbi: fu proprio Silvio Berlusconi "l'ideatore del meccanismo delle frodi fiscali" oggetto del processo Mediaset. Non solo. E' stato "perdurante il controllo di Berlusconi su Mediaset" anche durante i suoi incarichi politici e di governo. Dunque va definitivamente confermata la condanna a quattro anni per l'ex premier (tre dei quali già coperti da indulto), emessa in secondo grado. Va però ridotta l'interdizione dai pubblici uffici, da cinque a tre anni. "Ferma la condanna per il reato di frode fiscale, la pena della reclusione e l'interdizione dai pubblici uffici, occorre ricondurre questa sanzione accessoria ai termini di legge" sottolinea Mura al termine della requisitoria di quattro ore.Stamattina è toccato alla difesa: hanno parlato gli avvocati dei coimputati, nel pomeriggio toccherà a Fausto Coppi e Niccolò Ghedini, legali di Berlusconi. "Ci vorranno almeno cinque ore" ha anticipato Coppi ai numerosi giornalisti in attesa. Dopo le arringhe, i cinque giudici della suprema corte si ritireranno in camera di consiglio per emettere l'attesa sentenza, che potrebbe stravolgere gli scenari politici italiani. Il verdetto arriverà giovedì pomeriggio.​​
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