lunedì 2 febbraio 2015
​Il giudice di Sorveglianza di Milano ha concesso la liberazione anticipata, di 45 giorni, all'ex premier nell'ambito dell'affidamento in prova ai servizi sociali di un anno che stava scontando. Ma resta l'incandidabilità.
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​Il giudice di Sorveglianza di Milano Beatrice Crosti ha concesso la liberazione anticipata, di 45 giorni, a Silvio Berlusconi nell'ambito dell'affidamento in prova ai servizi sociali di un anno che sta scontando per la condanna definitiva per il caso Mediaset. Da quanto è stato riferito è stata accolta l'istanza del leader di Fi. A spingere il giudice Crosti a decidere di concedere la liberazione anticipata a Berlusconi è stato in fatto che l'ex Cavaliere, dopo le parole contro i giudici pronunciate in aula a Napoli nel giugno scorso, ha sempre tenuto un comportamento corretto. L'estinzione della pena per Silvio Berlusconi, prevista per l'8 marzo, non cancellerà gli effetti della legge Severino e quindi il leader di Forza Italia rimarrà incandidabile per sei anni e cioè fino al novembre 2019. È quanto spiegano in ambienti giudiziari precisando però che il leader di Forza Italia - il quale si è rivolto alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo lamentando una presunta illegittimità della sentenza Mediaset - può sempre giocare la carta della "riabilitazione", prevista dalla stessa legge Severino, che, se concessa, può consentirgli di anticipare di circa un anno il suo rientro in politica. La pena alternativa che si sta concludendo è stata concessa a Silvio Berluscono dopo essere stato condannato, in via definitiva, a 4 anni (ridotti a 1 per effetto dell'indulto) per frode fiscale nel caso Mediaset. Venerdì 6 marzo sarà dunque l'ultimo giorno di servizio di Berlusconi all'istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone, alle porte di Milano, dove ogni settimana fa attività per 4 ore con alcuni ospiti ammalati di Alzheimer. Dall'8 marzo Berlusconi sarà a tutti gli effetti un uomo libero. Non sarà più soggetto a vincoli di orario né di spostamento. Nei suoi confronti decadranno, infatti, tutte le prescrizioni: l'obbligo di non lasciare la Lombardia se non per recarsi a Roma, ma solo dal martedì al giovedì di ogni settimana, e il vincolo di rientrare ad Arcore entro le ore 23.00. Il periodo di affidamento in prova di Berlusconi aveva preso il via il 23 aprile scorso. Un'"attività riabilitativa" che lo ha visto impegnato solo una volta alla settimana, per quattro ore.
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