venerdì 15 ottobre 2010
Silvio Berlusconi, il figlio Piersilvio e altri dirigenti Mediaset sono indagati a Roma per evasione fiscale e reati tributari nell'ambito di uno stralcio dell'inchiesta milanese sulla compravendita dei diritti tv e cinematografici Mediaset. L'invito a comparire è per il 26 ottobre. L'avvocato del premier, Ghedini: contestazioni identiche a quelle di Milano.
COMMENTA E CONDIVIDI
Silvio Berlusconi, il figlio Piersilvio e altri dirigenti Mediaset sono indagati a Roma per evasione fiscale e reati tributari nell'ambito di uno stralcio dell'inchiesta milanese sulla compravendita dei diritti tv e cinematografici Mediaset. L'invito a comparire per il presidente del Consiglio e il figlio è per il 26 ottobre.Gli accertamenti sono affidati al procuratore aggiunto Pier Filippo Laviani e al sostituto Barbara Sargenti. L'attività della procura di Roma è cominciata in seguito all'invio di atti, per competenza territoriale, relativi alle imposte del 2003 e del 2004.Nel quadro di questi accertamenti partiti dal capoluogo lombardo, Berlusconi e le altre persone coinvolte - circa una decina, tra cui l'uomo d'affari egiziano statunitense Frank Grama - erano finiti nel registro degli indagati e in questa veste le loro posizioni sono state trasmesse a Roma. La competenza romana è determinata dal fatto che nelle due annate prese in esame la sede legale di Rti era nella capitale.Attualmente i processi al premier sono sospesi grazie alla legge sul legittimo impedimento, sulla quale la Corte Costituzionale è chiamata a esprimersi il prossimo 14 dicembre. Al centro del processo sui presunti fondi neri Mediaset, ci sono le indagini sulla compravendita di diritti cinematografici e televisivi di società Usa per 470 milioni di euro, che sarebbe stata effettuata da Fininvest attraverso due società off- shore. La procura di Milano ipotizza che major americane abbiano venduto i diritti alle due società off-shore, le quali li avrebbero poi rivenduti con una forte maggiorazione di prezzo a Mediaset allo scopo di aggirare il fisco italiano e creare fondi neri. Sia Mediaset sia tutti gli imputati hanno sempre respinto le accuse.«Le indagini che sarebbero in corso presso la Procura di Roma, che agirebbe in quanto alcune società avevano ivi sede, non possono che sostanziarsi nella contestazione di ipotesi praticamente identiche a quelle già prospettate dalla Procura di Milano, ancorché per anni diversi». È quanto dichiara l'avvocato del premier Niccolò Ghedini. «Dall'eventuale prosieguo delle indagini - aggiunge Ghedini - si potrà comunque agevolmente evidenziare come i prezzi dei diritti fossero assolutamente congrui e acquistati da società terze e che pacificamente il presidente Berlusconi e Piersilvio Berlusconi sono totalmente estranei ai fatti in oggetto, dovendosi quindi pervenire ad una pronta archiviazione».
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: