martedì 21 settembre 2010
Segnali di distensione nel centrodestra. Frattini: «Arriveremo a quota 316. Più Futuro e libertà che sarà leale». La Russa: «Non tiriamo per la giacca l’Udc, appelliamoci ai nostri eletti». Per Bonaiuti «la situazione è sotto controllo e tranquilla». Bocchino: «Bene per la sorte della legislatura che si certifichi che siamo la terza gamba dell’alleanza».
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Nel fortino di Palazzo Chigi spira una ventata di ottimismo. Il premier Berlusconi, che ieri ha cenato con gli imprenditori della moda, deve avere avuto assicurazioni molto precise sulla lealtà dei finiani al governo. E ha così metabolizzato il fallimento dell’operazione affidata al segretario del Pri Nucara di costituire in Parlamento un gruppo di "responsabili", in numero tale da poter fare a meno, sulla carta, dell’appoggio di Futuro e Libertà. Inoltre, qualcosa si muove sul fronte degli ex dc. Il sottosegretario agli Esteri Enzo Scotti (eletto con l’Mpa e poi distanziatosi da Raffaele Lombardo) sta lavorando sotto traccia per vedere se è possibile costituire una formazione comune con gli udc critici con la linea di opposizione di Casini e Cesa. Una strada considerata percorribile da Calogero Mannino, esponente di spicco dell’Udc siciliana, che ieri è arrivato a vagheggiare la formazione di un nuovo partito. Anche se il ministro della Difesa La Russa avverte: «Noi non tiriamo per la giacchetta l’Udc. In quel partito c’è un dibattito aperto, se prevarrà la tesi che il governo deve proseguire nei suoi impegni ne saremo lieti. Il nostro obbiettivo è fare un appello agli eletti nel Pdl o agli alleati del Pdl, in questo caso non è una campagna acquisti ma un ritorno».  Comunque vada, il ministro degli Esteri Frattini ostenta sicurezza sui numeri e sul futuro del governo: «Arriveremo ai 316 deputati necessari anche senza finiani, anche se – aggiunge –  sono certo che tutti i parlamentari di Fli voteranno a favore delle dichiarazioni del presidente del Consiglio, perché hanno garantito lealtà sulla sostanza». Conferma Paolo Bonaiuti, sottosegretario e portavoce del premier, replicando a Casini che ha messo in dubbio la possibilità dell’autosufficienza: «Non faccio il mago come l’amico Casini che si è lanciato in questa difficile professione. Ma dico, come ha fatto il presidente Berlusconi, che la situazione è tranquilla e sotto controllo. Sappiamo che la gente ci chiede di governare e andare avanti perché i due anni di governo sono stati molto fruttuosi e positivi e hanno dato grandi risultati». Che la situazione dei rapporti con i finiani sia migliorata, lo conferma Italo Bocchino, che saluta con favore le parole spese dal ministro Alfano nei giorni scorsi: «Ammettere l’esistenza di una terza gamba guidata da Gianfranco Fini costituisce un passo avanti per il centrodestra e per la legislatura». In casa centrista, Ferdinando Adornato stigmatizza il tentativo di sfilare qualche parlamentare al proprio gruppo: «C’è in atto una campagna acquisti che non ha niente a che vedere con la politica delle alleanze ma che anzi è l’esatto contrario. Berlusconi  si limita ad applicare "la seduzione del potere"nei confronti di alcune anime. L’Udc non accetta le lusinghe. Noi continuiamo a pensare che serve un governo di responsabilità nazionale».
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