martedì 29 aprile 2014
«Dovrebbe sentire il dovere morale di darmi la grazia». L'ex premier dagli studi di Mattino 5 affonda anche su Grillo, «Come Hitler», Renzi e Merkel. I servizi sociali «pena ridicola». I giudici: valuteremo affermazioni.
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"Il presidente Napolitano sa benissimo che la sentenza Mediaset è assolutamente infondata e ingiusta e gli ho detto in faccia che lei, in quanto garante della Costituzione, dovrebbe sentire il dovere morale di darmi la grazia. Io non posso chiederla se no ammetterei" la giustezza della sentenza. Ê uno degli affondi di Silvio Berlusconi che stamattina è tornato a parlare in tv , a Mattino 5, in una sorta di uno contro tutti.La sentenza Mediaset? «Un colpo di Stato perchè ai moderati è stato tolto il leader, l'unico che poteva tenere uniti i moderati". Il governo Renzi?  «Non è stato eletto dagli italiani, Renzi non è nemmeno stato candidato e dalla stanza del Pd è andato a palazzo Chigi e si regge sullo 0,37 di differenza tra Pd e Forza Itlia, uno 0,37 non vero perchè la sinistra è artista nei brogli. È tenuto in piedi al Senato da nostri senatori eletti sotto il simbolo del Pdl e che hanno tradito gli elettori passando ad essere stampella della sinistra».  Non rinunciando mai all'istrionismo che lo contraddistingue, il leader di Forza Italia è ricorso al romanesco per commentare la foto della cancelliera tedesca, Angela Merkel: "Aridatece Kohl". "Tassa ci cova", invece, riguardo a Matteo Renzi: "Le prime cose vere che Renzi ha fatto sono triplicare le tasse sulla casa. Quegli 80 euro promessi saranno mangiati completamente dalle tasse sulla casa a dicembre e dagli incrementi sulle tasse sui conti correnti". E Giorgio Napolitano?, prima evoca «Profondi rosso», poi: se il presidente della Repubblica sia super partes «lo dirà la storia - per Berlusconi -. I giornali scrivono che attacco Napolitano, ma io dico la realtà delle cose. Sono venuto a sapere che spingeva Fini per far cadere il mio governo e che già prima del novembre 2011 incontrava Monti e lavorava per un altro governo". E qui l'affondo: «Dovrebbe sentire il dovere morale di darmi la grazia». «I servizi sociali si danno a chi deve essere rieducato e mandare un signore della mia età, con tutto quello che ho fatto, sono il cittadino che è stato più al governo del Paese, più di De Gasperi, che ha presieduto vertici internazionali ed è stato presidente dell'Europa, pensare che si possa rieducare credo sia una cosa ridicola ma non per me, per il Paese», ha poi commentato l'ex Cavaliere.Che il giorno prima, in un'intervista a Piazza Pulita, su La7, aveva detto, sulla condanna per frode fiscale, che si è trattata di una sentenza «non solo mostruosa ma anche ridicola» e che l’affidamento ai servizi sociali sarà «un boomerang per chi l’ha voluto», frasi che sono ora al vaglio del Tribunale di sorveglianza di Milano che lo scorso 15 aprile gli ha concesso la misura alternativa alla detenzione domiciliare.Il leader di Forza Italia torna anche a speronare il capo del movimento Cinque stelle: è come Hitler. "Gli italiani - ha argomentato Berlusconi - devono imparare ad avere molta paura di Grillo, si vede dal modo in cui organizza la sua setta e mi ricorda personaggi della storia, ad esempio Robespierre che voleva imporre uno stato della virtù ed è finito nel terrore, ma anche Marx e Stalin, con il comunismo che è il regime più sanguinario e Grillo è esattamente il prototipo di questi signori, Hitler compreso. Già ha dichiarato che se suo il primo partito a Europee vuole il governo in mano e non posiamo ignorare che persone così quando vanno al potere disrtugge gli avversari anche fisicamente e impongono regime dittatoriale".Nello scenario dipinto da Berlusconi: «Il desiderio della sinistra è di arrivare con questo governo al 2018 per non lasciare la poltrona, ma io credo che per come andrà l'economia tra un anno e mezzo si andrà a votare». Il suo partito proporrà di innalzare "le pensioni minime di 500 euro ad almeno 800 euro e forse di più", garantendo che "sono state già studiate tutte le coperture". L'ex premier poi difende l'azione dei suoi governi: "Dicono che i miei governi sono stati un fallimento e che non abbiamo fatto nessuna riforma, non è vero».
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