lunedì 4 ottobre 2010
Dure reazioni al discorso tenuto domenica al Castello Sforzesco da Silvio Berlusconi, nel quale il premier ha chiesto di istituire una Commissione d'inchiesta su «certa magistratura che usa la giustizia per eliminarmi dalla vita politica». Gelo di Fli, accuse dall'opposizione e «preoccupazione» dall'Associazione nazionale magistrati.
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Una commissione di inchiesta sui giudici. L'ha chiesta domenica il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nei confronti di  «certa magistratura» che «usa la giustizia per eliminarmi dalla vita politica». Il premier, dalla festa del Pdl a Milano, non ha usato mezzi termini: in Italia, ha denunciato, «la sovranità è trasferita dal popolo ai pm. Se una legge non piace, loro la impugnano e ricorrono alla Corte Costituzionale formata, lo sappiamo tutti, da 11 giudici di sinistra che sotto la pressione dei pm di sinistra abrogano le leggi».Una presa di posizione che incontra, ancor prima delle accuse dell'opposizione (Di Pietro annuncia querela), il gelo di Futuro e Libertà che con il capogruppo alla Camera, Italo Bocchino, fa sapere che «l'Italia non ha bisogno di vedere il Parlamento impegnato in una Commissione d'inchiesta contro la magistratura, che per Fli è baluardo di legalità e sicurezza. Se Berlusconi ha storture da denunciare le metta nero su bianco e le invii al Csm», scandisce Bocchino, precisando che «la nostra disponibilità parlamentare su questo argomento non c'è, non facendo parte del programma di governo e non avendone discusso in maggioranza». Ma Berlusconi, nel suo discorso al Castello Sforzesco, non ha dubbi che la strada, in questo senso, sia segnata: «C'è un potere dentro la magistratura - ha spiegato - che ci tiene sotto scopa» ed è quindi «nostro diritto e dovere di chiedere una commissione con i poteri dei pm affinché si indaghi su cosa è accaduto in questi anni, anche a difesa dei giudici onesti».Pd e Idv gridano al "golpe" e chiedono l'intervento di Napolitano per il tentativo di delegittimare le istituzioni. Tesi sposata in pieno dall'Anm che nella serata di domenica ha diffuso una nota per «ribadire la forte preoccupazione per i continui attacchi che rischiano di delegittimare un'istituzione dello Stato». Il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Luca Palamara, ha preso anche le difese del Pm Fabio De Pasquale, già attaccato ieri dal capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri e definito "un famigerato" da Berlusconi: «I magistrati - assicura - non si lasceranno comunque intimidire e continueranno ad applicare la legge secondo i principi della Costituzione». «Non vogliamo fare una riforma contro i giudici ma per i giudici onesti e per i cittadini», aveva detto dal palco Berlusconi. «Nessuno deve temere indagini se non ha nulla da nascondere», gli fanno eco in molti dal Pdl. «I magistrati onesti e capaci non hanno nulla da temere», sottolinea il portavoce del Pdl Daniele Capezzone avvertendo però che i lavori della Commissione «dovranno concentrarsi su quelli politicizzati, e faziosi» che «danneggiano tra l'altro il lavoro dei loro colleghi e l'immagine della giustizia davanti ai cittadini».Quegli stessi Pm che, secondo il premier, tengono "in mano Spatuzza". Parole, queste, che secondo Sonia Alfano (Idv) "sono uno stimolo per attentati ai Pm".
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