lunedì 13 maggio 2019
Esposto da un cittadino anonimo alle finestre di un appartamento disabitato, è stato tolto dai vigili del fuoco. Il comandante dei pompieri: ordine partito dalla Questura
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Per rimuoverlo, è intervenuta una gru dei vigili del fuoco. C’è uno striscione a infiammare la polemica politica locale e nazionale. È successo questa mattina a Brembate, in provincia di Bergamo, dove è arrivato Matteo Salvini per sostenere la locale candidata sindaco della Lega. In un condominio poco distante dal luogo del comizio, un cittadino anonimo ha appeso alle finestre di un appartamento, disabitato da alcuni anni dopo la morte della padrona di casa, uno striscione. «Non sei gradito», si leggeva sul “lenzuolo”, dove in realtà il nome del ministro dell’Interno non era citato. Lo striscione è stato però rimosso in tempi brevi dai Vigili del fuoco, intervenuti con l’autoscala. L’episodio, immortalato in un post diffuso su Facebook inizialmente da una lista civica di Brembate, ha presto avuto forte rilevanza.

Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, in un tweet ha chiesto chiarezza su chi abbia dato l’ordine di intervenire; Elena Carnevali, deputata bergamasca del Partito democratico, ha annunciato un’interrogazione parlamentare: «La libertà di esprimere il proprio pensiero in modo pacifico e democratico va salvaguardata a tutti i costi». Secondo una prima ricostruzione l’ordine di rimozione sarebbe partito dalla questura. Circostanza confermata dal capo dei vigili del fuoco, Calogero Turturici: "La richiesta di togliere lo striscione è arrivata da un funzionario della questura, responsabile del servizio di sicurezza predisposto per la visita del ministro dell'Interno. La questura ha anche aggiunto che l'intervento si sarebbe reso necessario ""per evitare eventuali tensioni, come avvenuto anche per altri esponenti politici, senza alcun intento di censura".

Da Zingonia dove poi si è recato per assistere all’abbattimento delle celeberrime “torri”, Matteo Salvini ha affermato di non saperne niente dell’episodio: «Basta che non ci siano problemi di ordine pubblico e non si mettano a rischio le forze dell’ordine, poi ognuno scriva quello che vuole. Se dicono che sono brutto, de gustibus».


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