Cesare Battisti si è trasferito da Brasilia a San Paolo, dove intenderebbe stabilire la sua residenza. A riferirlo è stato il senatore del Partito dei lavoratori, Eduardo Suplicy, che non ha specificato dove abbia preso alloggio l'ex terrorista italiano di cui mercoledì il Brasile ha negato definitivamente l'estradizione. Battisti è stato accompagnato dal suo avvocato Luiz Eduardo Greenhalgh, secondo quanto dichiarato dal deputato della maggioranza di governo al sito del settimanale Veja, e ha già presentato una richiesta al ministero del Lavoro per ottenere un visto che gli consenta di restare in Brasile. Una decisione potrebbe essere presa il 22 giugno, quando si riunirà il Consiglio nazionale per l'emigrazione chiamato a pronunciarsi sui visti per "situazione particolari". Fonti vicine alla difesa di Battisti hanno fatto sapere che è probabile che l'ex militante dei Proletari armati per il comunismo si stabilisca a San Paolo, dove si trova anche la sede della casa editrice che pubblica i suoi libri, la Martin Fontes. Il ministro degli Esteri brasiliano, Antonio Patriota, ha escluso che la mancata estradizione di Cesare Battisti possa portare a una crisi nei rapporti con l'Italia. "Esiste una chiara intesa" tra le autorità dei due Paesi che la decisione non avrà ripercussioni sui rapporti bilaterali, ha affermato il capo della diplomazia brasiliana in una dichiarazione rilanciata dalla Agencia Brasil. No comment di Patriota sull'eventualità di un ricorso italiano davanti alla Corte internazionale di giustizia dell'Aja, annunciata ieri dal governo. Ma Marco Aurelio Garcia, consigliere di politica estera del presidente Dilma Rousseff, ha affermato che per il suo Paese la questione è superata "con la decisione sovrana del Tribunale supremo federale", anche se "l'Italia ha tutto il diritto di fare ricorso".Intanto il Ministro degli Esteri Franco Frattini ha deciso il richiamo temporaneo a Roma, per consultazioni, dell'Ambasciatore a Brasilia Gherardo La Francesca. Il richiamo, riferisce una nota della Farnesina, è stato deciso per approfondire, insieme alle altre istanze competenti, gli aspetti tecnico-giuridici relativi all'applicazione degli accordi bilaterali esistenti, in vista delle iniziative e dei ricorsi da esperire in merito nelle sedi giurisdizionali internazionali.