martedì 19 ottobre 2010
La polizia è riuscita, in un clima di grandissima tensione, a far passare i primi camion diretti alla discarica. Cinque persone sono state fermate per gli scontri avvenuti l'altra notte a Terzigno. Il presidente della Regione ha firmato un'ordinanza per autorizzare il momentaneo sversamento in discariche di altre province.
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Cinque persone sono state arrestate oggi in seguito agli scontri avvenuti nella notte a Terzigno, nel Napoletano, tra forze di polizia e manifestanti che protestano contro l'apertura di una seconda discarica nella zona vesuviana. Lo ha riferito oggi la polizia, precisando che per i cinque - il cui fermo iniziale è stato trasformato in arresto - le accuse sono di violenza, resistenza pluriaggravata a pubblico ufficiale e per uno dei cinque, trovato in possesso di esplosivo, anche di porto abusivo di materiale esplodente.Intanto i manifestanti hanno occupato i comuni di Boscoreale e Terzigno, come si legge in una nota del Movimento Difesa del Territorio Area Vesuviana: «In queste ultime ore la rabbia dei cittadini di Boscoreale e Terzigno è sfociata nell'occupazione dei rispettivi comuni». Il Comune di Terzigno, tra l'altro, risulta al momento isolato in seguito a un blocco stradale creato dai manifestanti.VERSIONI CONTRASTANTIDopo gli scontri delle ultime settimane, la notte scorsa i manifestanti hanno dato alle fiamme alcuni autocompattatori, i camion per il trasporto dei rifiuti, e poi hanno lanciato ordigni artigianali quando sono entrate in funzione alcune pale meccaniche per rimuovere dalla strada i cumuli di rifiuti posizionati per impedire il passaggio degli automezzi diretti alla discarica.La polizia ha aggiunto di aver sequestrato tre ordigni, definiti di elevata potenzialità, realizzati con materiale pirotecnico collegato a una miccia e a una bomboletta di gas.Questa mattina, poi, diversi autocompattatori sono riusciti ad entrare in discarica e al momento la tensione resta alta ma la situazione è sotto controllo, aggiunge la polizia.Differente la versione dei manifestanti, che riferiscono di essere stati sgomberati dalla zona del presidio, la notte scorsa, da agenti in tenuta antisommossa che hanno impiegato lacrimogeni, e di essere poi stati caricati nonostante la presenza di molte donne "sedute pacificamente a terra", stamattina, da circa 250 agenti. In questa occasione, dicono, un ragazzo è stato picchiato "selvaggiamente".A metà mattinata, dicono ancora i manifestanti, a Terzigno ci sarebbero state nuove cariche della polizia contro le persone che si opponevano al passaggio degli auto compattatori. Ma per il questore, Santi Giuffrè, «le modalità con cui siamo stati attaccati anche questa notte sono quelle di una vera e propria guerriglia. Ne è il sintomo anche il fatto che donne e bambini improvvisamente scompaiono nel momento in cui ci sono questi attacchi».REGIONE CONSENTE USO DI ALTRE DISCARICHEIntanto il presidente della Regione Campania è intervenuto con un'ordinanza d'urgenza che permette ai Comuni e agli impianti che conferiscono i propri rifiuti alla discarica di Terzigno di depositarli presso le discariche di Savignano Irpino (Av), San Tammaro (Ce) e Sant'Arcangelo Trimonte (Bn). I rifiuti conferiti alla struttura di Terzigno passano così da 1.800 a 800 tonnellate.«I conferimenti si intendono per quantità ben precisate e fino al ripristino delle condizioni di regolare funzionamento degli impianti siti nella provincia di Napoli, previsto per il giorno 26 ottobre», si legge in una nota della Regione, che precisa che «la scelta di intervenire si è resa necessaria per la situazione eccezionale determinatasi e per scongiurare, a causa del protrarsi e l'ulteriore accumularsi dei rifiuti medesimi nei centri urbani, pericoli gravi per l'igiene e la salute dei cittadini». Il mese scorso, un migliaio di persone si sono scontrate con la polizia per protestare contro l'apertura di una nuova discarica nell'area vesuviana, dove un anno fa è stato aperto un primo sito di smaltimento dei rifiuti.Le tensioni sono riesplose dopo le nuove difficoltà nella raccolta dei rifiuti, che hanno ricordato l'emergenza di due anni fa, ma che l'amministrazione comunale ha ricondotto a problemi contrattuali con una società per la raccolta della spazzatura.
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