sabato 14 settembre 2019
Ha preso il via questa mattina, con la cerimonia inaugurale alla presenza del premier e tre ministri, l'83esima edizione della Campionaria di Bari. Gualtieri da Helsinki: serve manovra espansiva
Conte: Ue e mercati scommettono sull'Italia
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Ha preso il via questa mattina, con la cerimonia inaugurale alla presenza del premier Giuseppe Conte, l'83esima edizione della Fiera del Levante. Il presidente del Consiglio è arrivato a Bari intorno alle 10.30, accolto dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, dal sindaco di Bari Antonio Decaro e dal prefetto, Marilisa Magno, dal presidente della Nuova Fiera del Levante, Alessandro Ambrosi. Ad attendere Conte anche Francesco Boccia, ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Teresa Bellanova, ministra per le Politiche agricole, alimentari e forestali e Giuseppe Provenzano, ministro per il Sud e la coesione territoriale.

«L'Italia resta un Paese di grande attrattività e di straordinaria eccellenza e questo è anche fonte di grande responsabilità per tutti i decisori politici, perché questo enorme potenziale può concretizzarsi soltanto se affrontiamo tutti i nodi e le difficoltà che frenano la crescita - ha detto il premier -. Si tende spesso a sottolineare le criticità, i ritardi e le lacune del nostro sistema Paese rispetto ai partner europei e internazionali. Ma alcuni dati, che ci devono rendere orgogliosi, ci ricordano quanto sia elevato il potenziale del nostro sistema industriale. Siamo primi in Ue per numero di pmi manifatturiere: circa 387mila, il doppio di Francia e Germania. La nostra vocazione all'export è tale da collocarci nella "top 5" mondiale dei Paesi con un surplus commerciale manifatturiero superiore ai 100 mld di dollari. Per il secondo anno abbiamo il primato nell'Ue per le misure fiscali a favore di investimenti in business digitali. Tra i comparti più dinamici c'è il design». Le aziende italiane sanno «specializzarsi in nicchie produttive e di far leva sull'attrattività del made in Italy».

«Durante la mia visita a Bruxelles - ha spiegato Conte - ho avuto conferma che l'Italia si trova a un punto di svolta, una sfida cruciale. Gode oggi di un prezioso capitale di fiducia che, se sarà speso al meglio, produrrà effetti benefici nel breve, medio e lungo periodo. Si vede sui mercati che, come si vede dalla sensibile riduzione dello spread, scommettono con forza sulla capacità dell'Italia di recuperare il treno della crescita economica e sulla nuova fase politica».

«Le risorse reperite da calo dello spread, lotta all'evasione, tax expenditure e spending review potranno contribuire a una significativa riduzione del carico fiscale su famiglie in particolare con medio e basso reddito e le imprese, in particolare quelle che innovano».

«Il piano straordinario per il Sud, che vogliamo rendere strutturale, si svilupperà lungo quattro direttrici principali: lo sviluppo del capitale fisico, la valorizzazione del capitale umano, il potenziamento del capitale sociale e la cura del capitale naturale».

«Dobbiamo lavorare ad una robusta azione di semplificazione normativa e a una riforma della giustizia tributaria, con una robusta alleanza tra amministrazione e cittadini e un'efficace alleanza tra contribuenti e amministrazione per rendere più produttiva la possibilità di alleggerire la pressione fiscale. Su questo aspetto abbiamo una strategia chiara: tutti devono pagare le tasse, ma tutti devono poter pagare meno».

L'attenzione Ue al "Green New Deal" è «massima» e il «contributo dell'Italia a questo passaggio cruciale della programmazione sociale ed economica europea sarà quello di lavorare affinché gli investimenti verdi da parte degli Stati membri - ha annunciato Conte alla Fiera del Levante - siano quanto più possibile incentivati. Per questo, chiederemo l'esclusione degli investimenti verdi dal calcolo del deficit, ai fini del rispetto del patto di stabilità e crescita».

«Con un apposito fondo incentiveremo le imprese che adotteranno prassi socialmente responsabili e che porranno la massima attenzione alla tutela e alla sicurezza dei lavoratori. Non è tollerabile che nei luoghi di lavoro, si possa morire o subire gravi infortuni: perciò nel programma di governo abbiamo rimarcato l'importanza di un piano di prevenzione degli infortuni sul lavoro. Proprio in questi giorni ad Altamura un giovane ha perso tragicamente la vita».

«L'attività istruttoria è ancora in corso ed è molto complessa, ma prendo l'impegno a considerare con la massima attenzione la candidatura di Bari per il G20», che l'Italia ospiterà nel 2021. «Lo devo alla comunità pugliese di cui anche io faccio parte, che è sempre stata molto operosa. E lo devo ai suoi vertici, Emiliano e Decaro che hanno sempre dimostrato grande lealtà e correttezza istituzionale, grande senso di responsabilità», ha concluso il presidente del Consiglio.

Ad aprire gli interventi della Campionaria è stato il primo cittadino di Bari, che si è soffermato a lungo sui temi della sicurezza, dell'immigrazione e dell'integrazione: «Presidente Conte, mi rivolgo a lei - ha detto Decaro ricordando anche il suo ruolo di presidente Anci - noi sindaci non abbiamo la presunzione di conoscere il futuro, non temiamo l’invasione che qualcuno annuncia, ma sappiamo che le nostre comunità hanno bisogno di risposte vere e concrete». E il sindaco cita anche Rosseau: («Non la piattaforma, ma il filosofo»), «perché Jean Jacques Rousseau diceva: “Prendi la direzione opposta all’abitudine e quasi sempre farai bene». Ebbene l’abitudine, qui a Bari, era quella di piangerci addosso, di considerarci una provincia marginale con un destino segnato, nell’attesa perenne che qualcuno, da Roma in su, ci prendesse per mano e ci indicasse la via. Da molti anni però Bari ha imparato a rialzare la testa, ha ritrovato orgoglio e identità e il suo destino lo sta scrivendo da sola».

Il presidente della Regione Puglia, nel suo intervento, ha affrontato invece il tema dell'autonomia rafforzata tornando a sottolineare le disparità tra Nord e Sud, e lanciando la sua proposta a Conte: «Il coordinamento delle Regioni del Sud, all’interno della Conferenza delle Regioni, potrebbe redigere, su sua sollecitazione, un unico progetto di autonomia differenziata, valido per tutte le Regioni a statuto ordinario e da queste condiviso, per renderle più autonome dal governo centrale, obiettivo che consideriamo giusto, dotando ciascuna dei budget di spesa corrente e spesa per investimenti che prima riequilibrino le differenze infrastrutturali e di investimenti e poi parifichino la spesa corrente secondo gli effettivi bisogni di ciascun cittadino a prescindere dal suo luogo di residenza».

Intanto il ministro dell'Economia Roberto
Gualtieri da Helsinki, al termine dei due giorni di incontri informali fra i ministri dell'Eurogruppo e dell'Ecofin, ha parlato della messa a punto della prossima manovra economica: «Anche l'Italia, come altri Paesi europei e la Bce, è d'accordo sulla necessità di una politica di bilancio più espansiva per rilanciare la crescita dell'Eurozona. L'auspicio è che per effetto di questa discussione ci sarà una fiscal stance più espansiva per tutta l'Eurozona». Quanto alla necessità che la Germania investa di più, «molti Paesi hanno sottolineato quello che giustamente è stato detto da Mario Draghi: che le misure di politica monetaria sono molto importanti, e noi confermiamo il nostro apprezzamento per la Bce, ma al tempo stesso anche la politica di bilancio deve fare la sua parte. Sarebbe opportuno che a livello europeo si rispondesse al rallentamento dell'economia con una politica più espansiva, a partire dai Paesi con più spazio fiscale» come, appunto, la Germania, per soddisfare «l'esigenza di rilanciare investimenti, favorendo la domanda aggregata e la crescita potenziale». «È chiaro che questo governo si muove all'interno delle regole Ue, che contengono anche il pieno uso della flessibilità, come detto anche dalla presidente Ursula Von der Leyen». Mentre sulle privatizzazioni «non esiste un piano del governo, stiamo lavorando, ci siamo insediati da poco, posso esprimere solo grande prudenza» e resta che «quelle cifre (1%, ndr) sono irrealistiche». «Vogliamo favorire la modernizzazione dei pagamenti in Italia, ma non ci sono misure specifiche che ho letto far parte di un presunto piano del governo», conclude il ministro Gualtieri.



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