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L'auto in cui ha trovato la morte la piccola di Roma - ANSA
È indagato per abbandono di minore il padre della bambina trovata priva di vita in un'auto ieri a Roma. L'iscrizione, un atto dovuto, avviene nell'ambito della indagine avviata dalla Procura. In base a quanto si apprende i genitori delle piccola sono stati ascoltati dagli inquirenti. L'unica pista seguita è quella della tragica fatalità: la bimba sarebbe stata dimenticata in auto invece di essere portata all'asilo. È previsto per domani il conferimento dell'incarico, da parte della Procura, per effettuare l'autopsia. Per gli inquirenti il padre, un carabiniere di 45 anni, si sarebbe dimenticato di portarla all'asilo che dista poche decine di metri dal suo ufficio. L'auto è ancora sotto sequestro: gli inquirenti dovranno completare una serie di accertamenti sul mezzo al fine di chiarire con esattezza quanto accaduto. Sulla vicenda indagano i carabinieri della compagnia Eur e del Nucleo investigativo. La bambina di circa un anno è stata trovata senza vita in una macchina in zona Cecchignola, nel quadrante sud della Capitale. A lasciarla nella vettura è stato il padre, un carabiniere che lavora alla Divisione generale per il personale militare del ministero della Difesa. Secondo le ricostruzioni delle forze dell’ordine, l’uomo ha parcheggiato la macchina in via dei Fucilieri per accompagnare la bimba all’asilo interno per i dipendenti del dicastero. La mamma avrebbe poi dovuto riprenderla intorno alle ore 14. Lo sgomento della donna nell’apprendere la notizia che sua figlia non era presente nell’istituto è stato superato, poco dopo, dallo choc nel vedere la bimba all’interno dell’automobile del marito parcheggiata, una Renault Megane rossa. A lanciare l’allarme è stato un passante. I primi a intervenire sul posto sono stati i militari dell’Esercito di una struttura all’interno della cittadella della Cecchignola. Uno di loro avrebbe infranto il vetro del finestrino per portare in salvo la piccola priva di sensi. Poi, una volta giunti i soccorsi, il personale del 118 ha provato a rianimare la bambina senza alcun esito. Sotto choc entrambi i genitori.
La "Sindrome del bambino dimenticato"
A dare un primo giudizio psicologico sull’accaduto è stato Alberto Siracusano, docente di psichiatria all’Università di Tor Vergata. Con ogni probabilità, la morte dell’infante «è legata a una forma dissociativa del genitore alla guida dell’auto», ha detto il professore all’Adnkronos Salute. Il consiglio del professionista è di «inserire, durante i corsi di formazione preparto per i genitori, specifiche informazioni per ricordare che è un’evenienza possibile e che ciascuno deve adottare strategie di prevenzione». La figura del pediatra, secondo Siracusano, può diventare un «punto di riferimento per informare sul tema». In Italia sono 11 i casi registrati negli ultimi 25 anni della cosiddetta “Sindrome del bambino dimenticato”. Una tragedia iniziata nel luglio 1998 a Catania con la morte di Andrea, 2 anni, e proseguita con gli abbandoni involontari di mamme o papà di bimbi compresi tra gli 11 mesi e i due anni.
Obbligo dei seggiolini anti abbandono
Dal 2020 l’articolo 172 del Codice della strada prescrive l’obbligo di installare seggiolini anti abbandono. I dispositivi in questione sono obbligatori per i bambini di età inferiore ai quattro anni e sono stati introdotti dalla legge 117 del 1° ottobre 2018, disciplinato dal Codice della strada e dal regolamento attuativo adottato nel 2019 con il dl 122 del ministro per le Infrastrutture e i trasporti. A tal proposito la Polizia di Stato ha emanato anche una specifica circolare in cui si prescrive l’utilizzo automatico del sistema, con l’emissione di un segnale di allarme percepibile all’interno e all’esterno dell’automobile, che possa attirare fin da subito l’attenzione del conducente.