mercoledì 2 dicembre 2015
Unicef e Oim: donne e minori sono il 52% del flusso. Annegata un'altra piccola di 4 anni: in tutto ottobre sono morti 90 bimbi mentre cercavano di raggiungere le coste greche.
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Aveva quattro anni anche l’ultima vittima della strage degli innocenti nell’Egeo. 

Una bambina siriana di 4 anni è annegata ieri mattina durante uno sbarco di migranti sull’isola greca di Kastellorizo e si aggiunge ai 90 minori annegati in ottobre  (1 su 5 aveva meno di due anni) mentre cercavano di raggiungere la Grecia. Solo la settimana scorsa i minori morti sono stati nove. 

Continua a registrarsi un calo degli sbarchi in Grecia, ma sale l’allarme per il numero di minori in arrivo, molti dei quali non accompagnati. Secondo quanto segnalato dall’Oim (Organizzazione internazionale per la migrazione) e dall’Unicef, in giugno un migrante su sei era un minore, mentre in ottobre la proporzione è salita a uno su tre, con una media di uno su cinque nell’arco dell’anno. Lungo la rotta balcanica le autorità macedoni hanno registrato 15mila minori non accompagnati a partire dalla metà di giugno.

E in Italia, segnala l’Oim, circa il 10% dei migranti che sbarcano sono minori, tre quarti dei quali non accompagnati. Da gennaio a ottobre, notano le due organizzazioni, oltre 23mila minori non accompagnati, in prevalenza adolescenti maschi, hanno chiesto asilo in Svezia. In Italia si segnala quest’anno un aumento di arrivi adolescenti nigeriane preda di trafficanti. 

Intanto l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ha confermato che a novembre gli arrivi sono calati di un terzo rispetto a ottobre, riducendosi a 140mila. Dall’inizio dell’anno, sono 870mila i migranti che hanno attraversato il Mediterraneo per arrivare in Europa, sbarcando soprattutto in Grecia e Italia.

In novembre il numero è diminuito di oltre un terzo rispetto a ottobre, e secondo il portavoce William Spindler, «è la prima volta dall’inizio del 2015 in cui si registra realmente una riduzione nei confronti del mese precedente». Si è passati infatti da 220.535 nuovi arrivi a circa 140mila, con un calo pari al 36,5 per cento.

«È una contrazione considerevole», ha osservato il portavoce dell’agenzia Onu, «anche se le cifre restano comunque molto elevate». Secondo Spindler, le cause andrebbero individuate nelle condizioni meteorologiche avverse, specie nell’Egeo, ma anche nel giro di vite intrapreso dalle autorità turche contro trafficanti e scafisti. Dall’inizio dell’anno in territorio europeo, si sono registrati in tutto 3.515 decessi.

 

I protagonisti del flusso sono ormai per oltre la metà bambini e donne. Il 52% dei migranti e rifugiati che arrivano in Europa sono donne e bambini, contro il 27 per cento di poco tempo fa. Sono ancora più a rischio con l’arrivo dell’inverno secondo l’Unicef. Intanto si sono registrate ieri nuove proteste dei cosiddetti migranti economicì al confine fra Macedonia e Grecia, dove la polizia di Skopjie è in allerta e sta rafforzando i cordoni. 

A protestare in corrispondenza del valico di Gevgelija, dove è stato eretto un 'muro' sono stati i migranti che non provengono dalle zone di guerra di Siria, Iraq e Afghanistan, ai quali soltanto le autorità macedoni consentono l’ingresso nel Paese. Ciò ha suscitato da giorni le proteste di iraniani, pachistani, curdi, bangladeshi, marocchini e altri Paesi di Africa e Asia, che a centinaia affollano la terra di nessuno al confine greco- macedone, scontrandosi ripetutamente con la polizia nel tentativo di entrare in Macedonia. Gli ultimi scontri si sono registrati sabato scorso con un bilancio di una ventina di agenti feriti.

La recinzione, innalzata nella regione di Gevgelija al confine con la Grecia, è alta due metri e mezzo e lunga tre km. Le autorità non escludono di costruire barriere analoghe su altri tratti della frontiera, se sarà necessario.

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