lunedì 24 agosto 2015
​È "scorretto" applicare i diritti che spettano alla famiglia, che è composta da "papà, mamma, bambini" ad altri tipi di relazione. Così il presidente della Cei in una intervista. E si riaccende la discussione sul ddl Cirinnà.
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È "scorretto" applicare i diritti che spettano alla famiglia, che è composta da "papà, mamma, bambini" ad altri tipi di relazione, ad esempio quelle omosessuali. Ieri il cardinale Angelo Bagnasco, in una intervista al Corriere della Sera, ha ribadito la posizione della Chiesa, riferendosi al disegno di legge Cirinnò sulle unioni civili che sarà discusso in Parlamento dopo la pausa estiva.Le dichiarazioni del presidente della Cei hanno riacceso la discussione tra le forze politiche. Il sottosegretario Ivan Scalfarotto ha ricordato la sentenza del 2010 della Corte Costituzionale, che ha stabilito che "le coppie omosessuali devono essere protette come coppie e non come diritti dei singoli". Maurizio Lupi, capogruppo Ap alla Camera, dice però che "Bagnasco coglie in pieno la questione. E sulle unioni civili la nostra posizione da sempre è molto chiara: ok ad una buona legge sui diritti, ma no ad una legislazione sulle famiglie di fatto". Gran parte del centrodestra annuncia battaglia contro il ddl Cirinnàalla ripresa dei lavori parlamentari. Nemmeno all'interno del Pd c'è una visione unica: il deputato Giacomo Portas prevede: "Facciamo una legge sulle unioni civili entro Natale, ma non corrisponde alla volontà degli italiani una equiparazione con i matrimoni fatti di un uomo e una donna". 
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