sabato 30 aprile 2016
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«Non è con i muri o la chiusura delle frontiere che si affrontano problemi di carattere umanitario». Anche Angelo Bagnasco, cardinale di Genova e presidente della Cei, punta il dito contro la barriera dell’Austria lungo il passo del Brennero per controllare il flusso dei migranti provenienti dall’Italia. Secondo Bagnasco «è su altri piani e con altri modi» che si deve intervenire e chiama in causa anche l’Onu. «Questa situazione di migrazione universale – ha aggiunto il porporato – deve essere più seriamente affrontata a livello internazionale, ossia dall’Onu, e non soltanto dell’Europa o dall’Italia che lo sta facendo come meglio può». «Non mi pare – ha concluso – che, sotto questo profilo, ci sia ancora un intervento deciso, chiaro e propositivo». Intanto, dalla Germania arriva il monito: l’Italia deve rispettare i suoi obblighi, che riguardano la registrazione e l’accoglienza dei migranti che sbarcano sulle sue coste. «Il governo federale da mesi e mesi è stato fermo sulla sua posizione secondo cui abbiamo bisogno di soluzioni collettive e durature. Ciò significa che tutti rispettino i loro obblighi», ha detto il portavoce del governo di Berlino, Steffen Seibert. «E questo naturalmente significa, nel caso specifico, che l’Italia, per esempio, registri i migranti e li accolga adeguatamente» ha aggiunto Seibert. Ma il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha detto che «l’Italia non si fa spaventare da un gabbiotto» e ha aggiunto di aver detto 'no' «ad ogni forma di controllo della polizia austriaca nel territorio italiano» come invece richiesto da Vienna e che «non c’è motivo di costruire quel muro». «Faremo di tutto – ha aggiunto Alfano – lavorando con maggiore efficacia nel controllo degli itinerari italiani verso il Brennero per evitare che gli austriaci trovino un pretesto per montare quella barriera. Oggi non c’è nè la scusa, né la ragione, né il pretesto». (D.Fas.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
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